Confesercenti Campania accoglie con fiducia il ritorno della Campania in “zona arancione”, con conseguente riapertura di molte attività. «E’ una buona opportunità per diverse imprese– commenta Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania -, purchè però si avvii una chiara programmazione in modo da non richiudere mai più, altrimenti il danno sarebbe maggiore. Confesercenti chiede infatti alle Istituzioni di governare questi processi con estrema trasparenza, senza essere leggeri. Come esigiamo dalle nostre attività la pedissequa applicazione dei protocolli anti-Covid, dalla sanificazione dei locali alle distanze di sicurezza, così esigiamo dal Governo di riaprire per non richiudere mai più. Un’eventuale nuova chiusura sarebbe un macigno insostenibile per i nostri esercenti, le imprese non avrebbero le forze per pagare un eventuale nuovo scotto legato a questa tragica pandemia».
Confesercenti intende continuare a dialogare con la politica per trovare le soluzioni più logiche e sicure per imprese e cittadini. «Invochiamo una sempre più imponente campagna vaccinale – dice Schiavo – ma anche le opportune attività da parte del Governo, che ha il compito di prendere le misure adeguate per scongiurare assembramenti nei trasporti, nelle piazze e per strada, attraverso controlli mirati. Non è stata colpa delle nostre aziende lo sviluppo del contagio del Covid, ci rifiutiamo di assumerci eventuali nuove responsabilità in questo senso».
Il presidente Schiavo, anche delegato alle politiche del Mezzogiorno per Confesercenti, sottolinea anche che il Governo ha accolto, sostanzialmente, l’idea lanciata con la manifestazione nazionale del 7 aprile, di varare una sorta di “decreto legge per le imprese”, prevedendo, con il DEF 2021, 40 miliardi di euro per le aziende e che sta lavorando per un nuovo Decreto Sostegni. «Sono battaglie che Confesercenti porta avanti da mesi: da sempre ci stiamo battendo per avere sostegni e ristori adeguati e concreti, mettendoci la faccia a nome di migliaia di imprese. Le proposte delle Regioni per una riapertura graduale hanno seguito anche le nostre indicazioni sulla ripresa per gradi, ma certa, anche di palestre, centri sportivi, cinema, teatri, locali del wedding, fiere e mercati, tutti estremamente vessati dalla chiusura per pandemia. Continueremo a batterci a tutela di tutte le nostre categorie anche su altri fronti. Stiamo sollecitando i parlamentari del Sud anche su altri temi: vogliamo che anche le attività che hanno segnalazioni al Crif (ovvero che sono nell’elenco dei cosiddetti “cattivi pagatori”) possano accedere a finanziamenti. Chiediamo di allungare da 5 a 15 anni il pagamento di debiti contratti nell’ultimo periodo e pensiamo sia doveroso sospendere per un anno il pagamento di fitti, utenze e tasse per le attività in crisi»