Il prossimo 25 novembre alle 18, nell’auditorium San Giovanni di Cava de’ Tirreni, si concluderà la trentanovesima edizione del Premio letterario Città di Cava de’ Tirreni, patrocinato dal Comune e dalla Regione Campania.
L’evento sarà seguito da tutto il Paese grazie al live streaming sulla pagina Fb https://www.facebook.com/IRIDEcultura de L’Iride.
Il programma della serata, condotta dalla giornalista Concita De Luca, intreccia le storie narrate dagli scrittorio premiati con le note di brani musicali evergreen interpretati da Viviana De Pisapia.
Molto sodisfatta Maria Gabriella Alfano, presidente de L’Iride “Attendiamo scrittori da tutto il Paese. L’edizione 2023 del Concorso ha mantenuto i numeri “importanti” di quelle precedenti: oltre 150 le opere in gara per la Narrativa Edita negli ultimi tre anni e per quella Inedita, che fa emergere nuovi talenti. Ci ha colpito il crescente interesse degli Editori e in particolare di quelli che promuovono libri per l’infanzia e l’adolescenza”.
La Giuria, composta da Maria Gabriella Alfano, Alfonso Amendola, docente UNISA, Fabio Dainotti, docente e poeta, Maria Olmina D’Arienzo, critico letterario, Concita De Luca, giornalista e Claudia Imbimbo, docente liceo artistico e dai designer Claudio Crescenzo e Claudio D’Amore, ha svolto un esame approfondito, impiegando oltre sei mesi nella lettura e la valutazione dei libri. Un lavoro che ha messo in luce l’ottima qualità dei romanzi e reso particolarmente difficile la scelta de vincitori.
Al primo posto per la Narrativa edita “Ombra mai più” di Stefano Redaelli (Lanciano CH), edito da “Neo” nel 2022. Lo scrittore, docente di letteratura italiana presso l’Università di Varsavia, da tempo si occupa delle problematiche della psiche, dei rapporti tra letteratura e medicina e dei conflitti tra scienza e spiritualità, già presenti nel romanzo “Beati gli inquieti”. Protagonista di “Ombra mai più” è Angelantonio che, dopo aver trascorso tre lunghi anni nella struttura psichiatrica Casa delle farfalle, torna a casa e deve confrontarsi con una società che lo guarda con sospetto perché “è stato lì“. Con sé porta il libro che ha scritto sulla follia standoci dentro. Il tempo ha lasciato segni profondi sui suoi genitori improvvisamente anziani, sul platano che aveva adottato quando era ragazzo. Non sempre si comprende ciò che è vitale, ma c’è una fragilità che accomuna tutti – matti e sani, buoni e cattivi – che parla una lingua misteriosa e dice parole che Angelantonio dovrà imparare insieme a chi incontrerà.
Al secondo posto “Dove non batte il sole” di Carmelo Sardo, giornalista siciliano e caporedattore del TG5, è uno dei più acuti e appassionati scrittori di storie di mafia e di riscatto. Il romanzo, edito da Bibliotheka nel 2022, si svolge a Rammusa, una cittadina siciliana dove la mafia sembra ormai un ricordo lontano. Quando una rapina in una gioielleria finisce in un duplice omicidio, il magistrato sospetta di Stefano Macrì, figlio delle vittime. La vicenda svela il lato oscuro del sistema penale italiano, affrontando temi attuali e dolorosamente rilevanti. Un romanzo che esplora la ricerca della verità e le dinamiche sociali in una Sicilia che, sebbene cambiata, deve ancora confrontarsi con le ombre del suo passato.
Al terzo posto ex aequo “azzurro amianto” di Emilia Bersabea Cirillo, architetta e scrittrice irpina, edito da “Le Plurali” nel 2022. Sono gli anni duemila e due donne si rifugiano in un’area industriale abbandonata di una città del Sud Italia, formando diciannove mucchietti di polvere. Cercano giustizia, ma nulla si muove, nonostante la presenza di un parroco, un ex sindacalista che hanno vissuto il post-terremoto, oltre a un comitato di signore borghesi che vogliono fare del bene senza sporcarsi troppo le mani. In questo contesto fa il suo ingresso Beatrice. Fuggita molti anni prima, è ancora prigioniera dei sensi di colpa per aver lasciato sua figlia Bianca, affetta da un disturbo dello sviluppo, alle cure di estranei. Beatrice si dedica ad aiutare le due donne, svelando una pagina nera della storia cittadina.
Al terzo posto ex aequo “La spada di Manfredi”, del docente cavese Francesco Nobile, edito da Marlin nel 2022. Nel 1248, a Parma, Federico II subisce una dura sconfitta contro i Comuni del nord, guidati da papa Innocenzo IV. L’idea di unire l’Italia al Regno di Sicilia sembra svanire, ma un segreto sopravvive tra le macerie, alimentando le speranze dei ghibellini. Manfredi, figlio di Federico, eredita la dinastia sveva e affronta una sfida terribile, rinunciando alla vita da falconiere per difendere la sua famiglia con spada e scudo. Contro ogni previsione, Manfredi, non Corrado, cinge la corona del più avanzato Regno medievale. Anni dopo, Dante Alighieri ascolta un cavaliere portatore di una storia epica, rivelando il segreto svevo nella sua opera immortale.
Per la “Narrativa bambini”, premio dedicato all’indimenticabile Simonetta Lamberti, la Giuria ha scelto “Zoe e il vestito di arancia” di Ruggero Poi, illustrato da Alice Rossi, edito da Beisler. Questo libro è parte di una terna dedicata alle storie di Zoe, storie che affrontano i temi della sostenibilità ambientale, accendendo la curiosità e la voglia di mettersi in gioco, e raccontano un’infanzia indipendente, libera di sperimentare e di portare avanti le proprie idee, con consapevolezza, fiducia e voglia di imparare cose nuove.
Per la Narrativa ragazzi al primo posto: “E ora vi racconto Cheick, maestro di felicità”, di Emanuela Nava, illustrato da Anna Sutor.
E’ la storia di Cheikh Diattara, nato a Diender, nel Senegal, affetto dalla poliomielite, ma diventato un sarto raffinato, musicista e campione di basket in carrozzina. A Milano, la sua città adottiva, Cheikh, veloce come una gazzella sulla sua sedia a ruote, ha aperto con Valeria la sartoria sociale Kechic nel quartiere Isola. Le sue abilità
manuali, acquisite in Africa, si traducono in abiti unici che intrecciano materiali, stili e culture diverse, unendo l’Italia e il Senegal in un’incredibile e elegante armonia.
Il premio per la “Migliore Copertina” ha visto in gara le 75 Case editrici di questa Edizione 2023 del Concorso. La Casa editrice Clichy, nata a Firenze nel 2012, si aggiudica il Premio per la Narrativa adulti con “Non esisto” di Alberto Schiavone e quello per la Narrativa bambini con “Il Natale del porto” di Mathilde Tourbillon e Beatrice Cerocchi, mentre la Casa editrice Piuma vince il premio per la Narrativa ragazzi con “Il miglio di cenere” di Dario Orilio.
Vincitore per la “Narrativa inedita” il medico casertano Cesare Cuscianna per “I tempi dell’incudine”. Al secondo posto la scrittrice di Cesena Monica Casadei con “Dodici lune nei loro mocassini”, al terzo posto la scrittrice avellinese Marialoreta Chieffo con “L’ultima campanella”.
“Anche quest’anno gli Istituti di Istruzione Superiore di Cava de’ Tirreni e Salerno hanno offerto un contributo importante – continua Alfano- mostrando la ricchezza culturale e creativa che può offrire una Scuola aperta al territorio”.
Uno dei momenti più attesi della serata sarà -infatti- la proiezione dei booktrailer delle opere premiate. Si tratta di video di pochi minuti, creati dagli studenti delle Scuole Superiori dopo aver letto i libri.
“ I booktrailer, frutto di un fantastico lavoro di squadra coordinato dai docenti-tutor, esprimono la visione dei lettori giovani. A nome de L’Iride –conclude la presidente– ringrazio i Docenti e le Dirigenti Maria Alfano (De Filippis-Galdi, Franca Masi (Della Corte-Vanvitelli e Pietro Mandia (Andrea Genoino). Ringrazio Renata Florimonte, Dirigente del Liceo Artistico di Salerno Sabatini-Menna per il contributo al Premio copertina. Gli studenti del Liceo artistico hanno, infatti, ideato e realizzato oggetti in ceramica ispirati alle copertine dei libri vincitori che doneremo alle Case editrici. Un grazie particolare, infine a docenti e studenti dell’Istituto alberghiero che cureranno l’accoglienza e l’assistenza ai partecipanti alla premiazione”.