“Il colesterolo LDL (conosciuto come quello cattivo) si sta riducendo in tutto il mondo, in particolare in Italia, in Campania e anche nella Valle dell’Irno. Il dato tragico è che sta aumentando l’obesità , anche in Campania e nella Valle Dell’Irno dove, dai dati raccolti, risulta che l’obesità è al di sopra del 70%”. A presentare questi dati durante la XIV edizione del congresso di prevenzione cardiovascolare ”Work in Progress 2019”, tenutosi presso il “Novotel” di Salerno, rientrante nell’ambito del “Progetto VIP”, giunto alla XXXII edizione, è stato il dottor Vincenzo Capuano, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia e UTIC di Mercato San Severino, che da oltre 30 anni, conduce, nella Valle dell’Irno e nella città di Salerno, un progetto di epidemiologia e prevenzione cardiovascolare che costituisce uno dei più lunghi interventi in tema di epidemiologia e prevenzione in Italia:” I dati rilevati in questi anni hanno assunto importanza strategica per ottimizzare gli interventi di promozione della salute nel territorio e collaborano alla costituzione di data base di interesse mondiale per conoscere il trend dei fattori di rischio cardiovascolare”. Il “Progetto VIP” è parte integrante del Programma CINDI dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, del “Global Burden of Metabolic Risk Factors for Chronic Diseases Collaboration” e dell’ ” European CKD BurdenConsortium”. Il dottor Capuano ha sottolineato l’importanza di promuovere la prevenzione cardiovascolare in modo sinergico:” Non deve promuoverla solo il cardiologo, ma devono essere coinvolti tutti: i medici, le figure professionali sanitarie, la scuola, le associazioni sportive. Questo è un problema sociale”.
Durante l’incontro scientifico sono stati trattati temi riguardanti i principali fattori di rischio come le dislipidemie, il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa. Sono intervenuti i maggiori esperti regionali e italiani in campo di prevenzione cardiovascolare. Particolare rilievo è stato rivolto alla Sincope, trattata dal Professor Andrea Ungar, dell’Istituto di Gerontologia e Geriatria dell’Università di Firenze, uno dei massimi competenti mondiali sull’argomento che ha stilato le linee guida:” L’anamnesi, l’esame obiettivo e l’ECG rappresentano il momento fondamentale nella valutazione del paziente affetto da sincope”. Il dottor Giovanni D’Angelo, Presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno, ha segnalato un ritardo nella rete dell’ictus:” Spesso si ritiene che la rete dell’ictus e quella dell’infarto siano la stessa cosa ma non è così. Per fare una rete dell’infarto efficiente ed efficace, che abbiamo anche in Campania, ci sono voluti anni e non è stato facile. La rete dell’ictus, invece, è un po’ arretrata rispetto a quella che potremmo avere in questo momento. Anche perché c’è ancora una condizione di passività rispetto a questa problematica da parte di molta gente che deve capire che così come ci si regola per un familiare colpito da infarto, che viene immediatamente portato in ospedale, allo stesso modo bisogna comportarsi quando siamo in presenza di ictus. Se trattato nelle prime tre ore, soprattutto la forma tromboembolica dell’ictus, possiamo avere risultati veramente sorprendenti: il paziente colpito da ictus potrà riacquistare la sua capacità di movimento, la sua voglia di vivere e magari riprende a lavorare e studiare. Attraverso la cura al paziente e il suo recupero facciamo un gran bene alla nostra società”.
Aniello Palumbo