“Il fenomeno della violenza sulle donne si è intensificato con la pandemia che ha reso la condizione d’isolamento, in cui spesso si trovano le donne che subiscono violenza, ancora più forte. La pandemia ha anche peggiorato la condizione delle donne dal punto di vista lavorativo ed economico”. A evidenziare questo preoccupante dato è stata la professoressa Clementina Cantillo, Professore Ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università di Salerno, durante l’incontro organizzato, su piattaforma, dal “Rotary Club Salerno Duomo” presieduto dal dottor Vincenzo Abate, con la compartecipazione del “Rotary Club Torino Palazzo Reale”, Club gemellato, presieduto dalla professoressa Adriana Siniscalchi. Il Presidente Vincenzo Abate ha ricordato le difficoltà che vivono le donne di tutto il mondo:” Almeno in 18 nazioni il marito può impedire legalmente alla moglie di avere una occupazione. In Europa le donne sono presenti nelle istituzioni pubbliche solo nella misura del 23%. Il nostro PNRR prevede che il tema della parità di genere sia centrale e fondamentale per la ripresa dell’Italia”. Il dottor Abate ha anche annunciato che saranno organizzati degli incontri nelle scuole per parlare di questa tematica ritenuta molto complessa dalla professoressa Clementina Cantillo:” Complesso è lo stesso concetto della violenza contro le donne che non riguarda solo l’aspetto fisico e sessuale, ma anche l’ambito psicologico, esistenziale, economico, lavorativo e culturale. La violenza ha conseguenze a breve e lungo termine, non solo sulle donne, ma anche sulla famiglia, sui figli, soprattutto quando questi assistono a fenomeni di violenza che possono portare a disturbi emotivi e comportamentali”. La professoressa Cantillo ha ricordato che negli ultimi dieci anni sono stati fatti importanti passi in avanti:” Sia sul piano dell’opinione e della comunicazione pubblica, sia sul piano istituzionale, politico e legislativo. L’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere ha realizzato un indice, consultabile sul sito anche in italiano, che misura alcuni principali ambiti ritenuti centrali per l’analisi di questo fenomeno. L’Italia, all’interno di questo indice, ha totalizzato un punteggio di 63, 8 su 100 ed è al quattordicesimo posto, al di sotto della media europea”. La professoressa ritiene che sia importante l’opera dei centri antiviolenza, delle associazioni, delle scuole, delle Università: ” Noi a Salerno abbiamo un Osservatorio per gli Studi di Genere e per le Pari Opportunità”.
La dottoressa Antonella Manzione, Consigliere di Stato, Capo Dipartimento del Settore Legislativo del Ministero delle Pari Opportunità e Famiglia ha fatto una rapida carrellata sugli interventi normativi partendo dal Decreto Semplificazioni:” Sono state introdotte delle clausole finalizzate a promuovere la parità di genere nei contratti pubblici. Importante l’istituzione della “Certificazione della parità di genere”, al fine di attestare le misure concrete adottate dalle aziende per ridurre il divario di genere. La prevenzione della violenza passa attraverso l’indipendenza economica e quindi necessariamente attraverso un sistema di welfare e anche un sistema di parità retributiva che richiede di essere normativamente efficace”. Importante secondo la dottoressa Manzione anche il “Reddito di libertà”: ”Consiste in un contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti”. Il dottor Giovanni Sabbato, Magistrato Amministrativo presso il Consiglio di Stato, Past President del Rotary Duomo, ha parlato soprattutto dello strumento dell’ammonimento orale:” Uno strumento molto efficace perché assume una valenza preventiva in quanto precede ogni iniziativa penale. Purtroppo solo una piccola percentuale di donne che subisce violenza denuncia la violenza e quindi è necessario l’ammonimento orale che è un provvedimento amministrativo emesso dal Questore”. L’Avvocato Civilista del Foro di Salerno Gerardo Vassallo, socio del Rotary Duomo, ha parlato di due trattati internazionali molto importanti per l’eliminazione delle violenze sulle donne, ai quali anche l’Italia ha aderito:” Il CEDAW adottato dalle Nazioni Unite ed entrato in vigore nel 1981, e la Convenzione di Istanbul del 2011 (voluto dal Consiglio d’Europa).Tali trattati, che rappresentano un punto di svolta, hanno sancito il vincolo giuridico, per i Paesi aderenti, all’adozione di norme e altri provvedimenti per garantire piena uguaglianza alle donne e prevenire o punire la violenza su di esse”. (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).
Aniello Palumbo