Violeta, è una donna rumena di 32 anni alla quale, mentre fa i servizi in casa cantando una canzone che a lei piace molto, il marito lancia contro il contenuto di due taniche di benzina dandole fuoco E’ una storia realmente accaduta, nel 2018 a Sala Consilina. Questa scena agghiacciante, è la scena finale dello spettacolo “Violata”, con la regia di Enzo D’Arco, messo in scena lunedì sera al “Teatro Genovesi” di Salerno in occasione della campagna “Orange the World” per dire no alla violenza contro le donne, come ha spiegato la dottoressa Giulia De Marco, presidente del “ Soroptimist International Club di Salerno:” E’ una campagna promossa dall’ ONU sostenuta ed organizzata da tutti i Club Soroptimist d’Italia che coincide con il nostro “Soroptimist Day” che prevede 16 giorni di attivismo che ci vedranno unite per realizzare iniziative ed azioni di sensibilizzazione utilizzando in tutta la comunicazione il colore arancione , simbolo di un futuro senza violenza di genere. Speriamo di accendere una luce di speranza soprattutto ai tanti giovani presenti questa sera”. La serata è stata organizzata in collaborazione con la “Compagnia dell’Eclissi”, presieduta dal dottor Vincenzo Tota, come ha spiegato la responsabile del progetto, la soroptimista Maria Tota, Professore Associato in Algebra, presso il Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Salerno che ha anche presentato la serata:” Abbiamo pensato di trattare il tema della violenza sulle donne, molto sentito anche tra i giovani, attraverso uno spettacolo teatrale: “Violata” che pone l’accento sul dolore di donne appartenenti a mondi diversi e mette in evidenza i tanti modi in cui una donna viene violata”. Il regista Enzo D’Arco, con grande sensibilità, ha trattato la tematica della violenza sulle donne, analizzandola in tutte le sue sfaccettature: da quella fisica, a quella verbale, a quella psicologica:” Raccontiamo cinque storie vere di donne violate. Sono donne di origini culturali e geografiche diverse: tutte accomunate dai diversi tipi di violenza subita. Proviamo a fare la nostra parte cercando di raccontare queste storie nel nostro spettacolo che ha una funzione quasi catartica: in modo chiaro e netto, senza troppi veli, facciamo vedere le brutture che l’uomo è capace di perpetrare. Probabilmente questo può aiutare a far aprire gli occhi e a ragionare in modo diverso: soprattutto i giovani ”. Tanti i ragazzi delle scuole che, con i loro docenti e dirigenti scolastici, hanno partecipato alla serata accolti dalla professoressa Angela Guerra: Liceo Tasso, Liceo Classico De Sanctis, Liceo Scientifico Da Procida, Liceo Artistico Sabatini Menna, Istituto Alfano I, Liceo Regina Margherita, Istituto d’Istruzione Superiore Genovesi – Da Vinci . Tutti sono stati coinvolti emotivamente dalle storie raccontate : quella di Aina: una ragazza straniera di 15 anni che, nel luogo dove vive, a causa di una cultura patriarcale, è costretta a subire le angherie del padre; quella di Carolina, una donna italiana, che subisce le violenze del marito, spesso ubriaco. Nonostante sia aiutata dalle assistenti sociali che la spingono a denunciare, rassegnata, non prova a lottare, a reagire alla violenza, ma, sentendosi quasi in colpa, cerca di giustificare il comportamento del marito. Nella terza storia, un ragazzo che deve pagare un cospicuo debito vende la verginità della sorella costringendola a subire violenza. La quarta storia è quella di Fatima che viene condannata alla lapidazione. Sapendo di dover morire lascia una commovente lettera alla figlia appena nata. Cinque donne diverse, vittime delle violenze fisiche e psicologiche di un marito, di un compagno, o anche di un familiare oppressore. Tutte le protagoniste di queste storie sono state interpretate dalla bravissima attrice Antonella Giordano, mentre Enzo D’Arco e Marzio D’Arco hanno interpretato i ruoli dei protagonisti. Semplice, quasi scarna, la scenografia curata da “Idea Scena D&G”, pensata per suscitare delle sensazioni che rimandino alla violenza, anche attraverso l’effetto delle luci dosate con equilibrio da Luigi D’arco. Un altro successo per la “Compagnia delle Arti” di Sala Consilina che dal 2007 opera sul territorio salernitano e nazionale: “ Abbiamo anche una scuola di teatro e lavoriamo anche nelle scuole e nelle carceri dove organizziamo dei laboratori teatrali”.
Aniello Palumbo