L’intervento di Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, nel corso della presentazione al Vinitaly, in anteprima nazionale, del progetto di ricerca realizzato da Nomisma sul posizionamento dei vini campani a denominazione sul mercato nazionale e internazionale.
“Abbiamo il dovere di rendere più riconoscibili i vini campani, soprattutto fuori dai confini regionali. Dobbiamo avere più ambizione e individuare nuovi mercati per essere maggiormente competitivi. Nomisma – conclude l’assessore Caputo – è riuscita a fotografare le performance di mercato delle denominazioni campane nell’ultimo triennio, mettendoci a disposizione importanti dati insight sul posizionamento nei principali e-commerce italiani e una indagine relativa alla valutazione di conoscenza, percezione e notorietà delle denominazioni campane presso il consumatore italiano”.
Nomisma ha indagato le performance di mercato, ma soprattutto ha coinvolto 1500 consumatori di vino rappresentativi della popolazione italiana (di cui 300 consumatori di vino residenti in Campania), in una survey sui comportamenti di acquisto.
Moderatore della presentazione il giornalista Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere della Sera, e testimonianza relativa ai trend nel mercato estero portata dal giornalista Tom Bruce-Gardyne del magazine The Drinks Business.
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Una anticipazione sullo studio affidato dalla Regione Campania a Nomisma e, in particolare, a Wine Monitor, l’osservatorio sul mercato del vino, nato e pensato per supportare imprese, consorzi e istituzioni della filiera vitivinicola italiana nella comprensione delle dinamiche di mercato, sia a livello nazionale che mondiale: produzione vini campani, 535.560 ettolitri nel 2022 (40% rosso e rosato; 60% bianco); peso vino campano vale l’1% della produzione di vino italiano (19 Dop campane, il 9% su Italia; 10 Igp campane, 13% su Italia); mercato estero, +33% crescita a valore dei vini campani (il trend export del vino campano vale l’1% dell’export del vino italiano).
Vendite dei vini campani in GdO Italia nel 2022: valore 44,7 milioni di euro (su 1.306 milioni in Italia); volume 10,5 milioni di bottiglie (su 233,3 milioni in Italia); prezzo medio 4,3 euro a bottiglia / 0,75 litri (su 4,2 euro in Italia).
La classifica delle regioni al top per i consumatori italiani di vino intervistati: per “bellezze artistiche e naturali”, Sicilia (22%), Toscana (20%), Sardegna (13%), Campania (6%); per il “cibo”, Sicilia (18%), Emilia Romagna (18%), Campania (16%); per i “vini”, Toscana (24%), Piemonte (22%), Veneto (20%), Campania (4%, come la Puglia).
La soluzione alla scarsa notorietà fuori dai confini regionali delle piccole denominazioni territoriali attuali, potrebbe passare anche dalla creazione di una Doc regionale che possa attivare sinergie collettive in materia di comunicazione e promozione all’estero.
Sorprendente i risultati delle interviste effettuate, dove emerge disponibilità e interesse da parte del pubblico.
Ecco la percezione degli italiani sul nuovo brand “Campania” Doc per identificare il vino campano di qualità: per il 71% dei consumatori italiani, i vini campani sarebbero molto più riconoscibili (sette italiani su dieci); per il 67%, sarebbe un’ottima soluzione per valorizzare i vini campani in italia e nel mondo. Le prossime tendenze con le tipologie di vino che, secondo il campione intervistato, cresceranno di più in Italia nei prossimi 12 mesi: con “certificazione sostenibile”, per il 19% (49% gen Z); con il marchio biologico, per il 16%; realizzati da piccoli produttori, per il 13%; prodotti in vitigni autoctoni, per il 13% degli italiani.