Comincia ad Avellino il 29 agosto la quinta edizione di FLUSSI, festival di musica e arte elettronica (www.flussi.eu), organizzato dall’Associazione Culturale Magnitudo e dall’Istituzione Teatro Comunale “Carlo Gesualdo” di Avellino, con il patrocinio di Città di Avellino, Provincia di Avellino, Ept di Avellino, Cattedra di Sociologia degli Audiovisivi Sperimentali dell’Università degli Studi di Salerno e Caritas Diocesana irpina.
All’interno del Festival (tra concerti di respiro internazionale, workshop, seminari, videoretrospettive), venerdì 30, alle 18, presso la Casina del Principe è prevista la presentazione di “Videoculture. Storia, teorie ed esperienze artistiche dell’audiovisivo sperimentale”, il volume che il prof. Alfonso Amendola, docente di Sociologia degli audiovisivi sperimentali presso l’Università degli Studi di Salerno, nonché consulente scientifico della manifestazione, ha già presentato in importanti contesti nazionali e internazionali, come il recente Festival Internazionale di Poesia tenutosi lo scorso mese di giugno a Genova.
A dialogare con l’autore ci saranno Stefano Perna (docente di Sound design presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli), Stamatia Portanova (dottoressa di ricerca in Culture digitali presso l’University of East London), Vincenzo Romania (docente di Sociologia della comunicazione dell’Università di Padova) e Mario Tirino (dottorando di ricerca in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Salerno). Pier Giuseppe Mariconda (dottore in Theory, model and advanced application in communications, physics and computer sciences) coordinerà il tavolo degli interventi.
Il libro che ha un importante nota di prefazione di Alberto Abruzzese (tra i maggiori mediologi italiani) raccoglie un insieme di seminari tenuti dal professore Amendola nell’arco degli ultimi vent’anni e mira alla conoscenza di video-artisti pressoché ignoti alla stragrande maggioranza del pubblico, ma che in realtà sono promotori di iniziative di importante rilievo culturale.
“Un dialogo a più voci sul tema della video arte – scrive Amendola nell’introduzione – La video arte e le sue molte espressioni infatti hanno goduto, dagli anni sessanta a oggi, nel nostro Paese, di uno sviluppo e di un rigoglìo insospettabili, che la pongono in una posizione di tutto rispetto all’interno dello scenario internazionale. Il volume, dopo un excursus sulle video arti – videoinstallazioni, videodanza, videoteatro, videopoesia, videoclip ecc. – e una trattazione approfondita di come appunto la «nuova» tecnologia del video abbia determinato la nascita di nuove modalità di espressione artistica, si concentra sul panorama italiano attraverso una vasta rassegna di opere e artisti degli ultimi anni”.