Vicenda ‘Costa’: petizione di 250 persone. Cammarota: “Il sindaco convochi le parti e chiarisca. Si rispetti la volontà popolare”.

Laurea online presso l'Università telematica Unicusano Salerno sede di esame
Gioielleria Juliano a Salerno, scegli il regalo perfetto per te o per chi ami tra i gioielli di Giovanni Raspini, Mirko Visconti, Marcello Pane, Donna Oro, gli orologi Philip Watch, Seiko
MPS Engineering è un'azienda italiana di progettazione e realizzazione di soluzioni per l'industria nel campo dell'automazione e della robotica.
Raggioverde srl è un'azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di fertilizzanti e prodotti Nutrizionali e Fisio-attivatori per la nutrizione e cura delle piante con ampio catalogo Vivo biosolution per l'agricoltura biologica.
Deposito bagagli e valigie a Salerno a 200 metri dalla stazione di Salerno. Prenota il ritiro dei tuoi bagagli con SalernoBagagli.com
Caliani, atelier di abiti da sposa e sposo a Salerno ed Avellino, Jesus Peiro, Nicole Milano, Thomas Pina, Tombolini

Kynetic agenzia web di Salerno specializzata nella gestione dei social network come Facebook, Instagram, Linkedin
Ecommerce di successo è un programma di Kynetic agenzia web di Salerno specializzata nella consulenza e nella realizzazione di siti web di commercio elettronico integrate con Amazon, Ebay e i migliori marketplace
Studio di dermatologia e medicina estetica della dottoressa Alessia Maiorino a Salerno
Foodarredo progettazione e realizzazione di pasticcerie, panifici, ristoranti, laboratori alimentari, con forniture complete di macchinari professionali

Una petizione di 250 persone per salvaguardare i locali terranei della scuola “Giacomo Costa” di Salerno. La vicenda torna in commissione trasparenza al Comune di Salerno, presieduta dal consigliere comunale Antonio Cammarota, che questa mattina ha ascoltato i promotori della petizione, Francesco Vota (primo firmatario) e Michele Sarrubbo (presidente di Circolo). Petizione che è stata inviata anche all’attenzione del sindaco Enzo Napoli. Il caso era stato istruito in commissione trasparenza già lo scorso 16 aprile, all’indomani della singolare azione di forza messa in atto dall’assessore Eva Avossa con la rimozione dei catenacci e la ripresa in possesso dei locali da parte del comune di Salerno. Al centro della vicenda, la volontà dell’amministrazione comunale di realizzare un auditorium presso i locali dell’istituto scolastico e la contrarietà dei genitori e della stessa dirigenza scolastica che nel 2019 si era attivata per destinare quegli spazi ad attività scolastiche. Una soluzione, quest’ultima, sostenuta oggi più che mai, in considerazione dell’emergenza Covid e della necessità di evitare ‘classi pollaio’.

D’altronde, così come spiegato da Francesco Vota, la vicinanza di un auditorium già allestito e funzionante presso il teatro Ghirielli, non giustificherebbe l’interesse pubblico dell’amministrazione comunale e creerebbe solo un inutile doppione sottraendo nel contempo indispensabili spazi alle attività didattiche. Questa mattina, in commissione trasparenza, sono state ribadite, questa volta attraverso un documento sottoscritto da 250 persone, le volontà dei cittadini.

«Abbiamo ascoltato nuovamente Sarrubbo e Vota – spiega Antonio Cammarota – proprio in virtù della petizione presentata. Il vero vulnus della vicenda riguarda l’azione messa in essere dall’onorevole Eva Avossa ancora non chiarita. Inoltre sottolineo che si va contro alla volontà del popolo in merito all’interesse pubblico e anche alla logica, in considerazione della vicinanza dell’auditorium del Ghirelli».

«In Commissione trasparenza – prosegue Cammarota – abbiamo stabilito che solleciteremo il sindaco Napoli, affinché metta in contatto le parti per chiarire quel che può sembrare un equivoco, oppure, peggio ancora una prevaricazione». Inoltre, i promotori della petizione sottolineano, infine: “a fronte delle attuali prescrizioni in merito al contrasto pandemico, la scuola necessita di maggiori spazi per allocare le classi, pertanto l’auditorium, non è un servizio utile alla collettività, più del diritto allo studio”. «Manterremo alta l’attenzione – assicura Antonio Cammarota – rispetto ad una vicenda dai tanti tratti ancora da chiarire. Lo dobbiamo alla città, ai nostri studenti e ora più che mai ai 250 cittadini che nero su bianco hanno espresso le proprie volontà motivandoli con fatti e dati oggettivi».