Un monitoraggio dello stato di salute dell’ambiente in provincia di Salerno raccogliendo ed analizzando i dati delle malattie riscontrate nei cani che vivono con l’uomo: è l’attività avviata dall’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Salerno in collaborazione con il CRIUV – Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria della Regione Campania (che vede insieme in partenariato il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e l’ASL Salerno).
Vivendo a stretto contatto con l’uomo e condividendone le abitudini e gli stili di vita, il cane, fortemente integrato nell’ambiente sia urbano che rurale, rappresenta una vera e propria “sentinella” di inquinamento ambientale.
A credere fortemente nel progetto, di cui è co-autore, è il Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Salerno, Prof. Orlando Paciello, nella sua doppia veste di docente di Patologia Veterinaria della “Federico II” e di Direttore del Corso di Perfezionamento in “Epidemiologia Ambientale Veterinaria e Gestione Sanitaria del Territorio”.
«I periodi di latenza delle malattie relativamente brevi negli animali rispetto all’uomo per quanto riguarda lo sviluppo di tumori e di altre patologie croniche – afferma il Prof. Orlando Paciello – comportano un grande vantaggio nelle indagini di epidemiologia ambientale. Inoltre, il riconoscimento e lo studio di alcune malattie in modelli animali spontanei possono spesso costituire dei campanelli d’allarme precoci di quello che sta accadendo sul territorio e che potrebbe in futuro diventare pericoloso per l’uomo».
L’accordo è stato siglato lo scorso 28 aprile presso il Cremopar di Eboli (Sa) tra l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Salerno (con i suoi iscritti, sia liberi professionisti che dipendenti pubblici), il CRIUV e l’ASL Salerno.
La rete dei Medici Veterinari liberi professionisti rappresenterà il vero raccoglitore di informazioni georeferenziate, che permetterà di avere un quadro dettagliato della reale prevalenza ed incidenza di tumori e/o di altre patologie croniche rapportabili ad esposizioni inquinanti, oltre che di scoprire eventualmente le aree a rischio e “certificare” la qualità di quelle sane.
L’attività di monitoraggio contemplerà anche gli esami autoptici, volti ovviamente ad indagare le cause della morte ed a scoprire le patologie sottostanti.
I dati ottenuti all’esito di tale monitoraggio verranno presentati pubblicamente alla cittadinanza e saranno forniti alle autorità sanitarie regionali per pianificare gli specifici interventi risolutivi delle problematiche emerse.