Via libera della Commissione Ue al Programma operativo dell’Italia sulla ‘Garanzia per i giovani’: con l’approvazione arrivata oggi, la prossima settimana arriveranno i primi 11 milioni di euro, ovvero l’1% del totale del piano che assegna all’Italia 1,1 miliardi di euro da spendere fino al 2018. L’Italia aveva già cominciato a spendere i fondi, come previsto dalle regole Ue, visto che il programma è partito il 1 maggio. Solo Italia e Francia hanno consegnato a Bruxelles i Programmi operativi.
Gli 1,1 miliardi di euro della Ue vengono parte dal bilancio pluriennale e parte dal fondo sociale europeo. L’Italia è, dopo la Spagna il Paese che ha ricevuto più fondi. Altri 400 milioni di euro li stanzierà l’Italia, portando così la somma complessiva a 1,5 miliardi. Il programma ha la durata di due anni (2014-2015) ma i fondi posso essere spesi fino al 2018. Tutte le Regioni italiane possono ricevere i fondi, tranne Bolzano, perché non risponde all’unico requisito necessario cioè una disoccupazione giovanile sopra il 25%.
Il programma presentato dall’Italia contiene apprendistati, stage, potenziamento del servizio civile e degli uffici di collocamento. Secondo gli esperti di Bruxelles, dovrebbe essere in grado di avvicinare circa un milione di giovani, e di offrire a 560.000 offerte di lavoro di qualità. L’attuazione del piano ‘Garanzia giovani’ sarà monitorata dalla Commissione Ue attraverso squadre di esperti che si incontrerà con i tacnici italiani su base regolare, compilando poi rapporti annuali. Se qualcosa non dovesse andare come previsto, Bruxelles potrebbe anche bloccare i fondi.
“Mi congratulo con l’Italia per aver dato priorità alla disoccupazione giovanile, il suo programma è molto ambizioso, si propone di raggiungere mezzo milione di giovani oggi senza lavoro, e questo riflette l’urgenza di dare a ogni giovane una reale opportunità di lavoro”, ha detto il commissario all’occupazione Lazlo Andor. L’Italia ha alzato il target di età previsto dalla Ue: invece degli under 25, il piano è esteso a tutti quelli entro i 30 anni. Secondo i dati Ue infatti, gli italiani tra 15 e 24 anni che non lavorano né studiano sono più di un milione, e la cifra raddoppia se si contano quelli fino a 29. (ANSA)