Possibilità di delocalizzazione delle attività assistenziali, mantenimento dell’accreditamento sul territorio del Comune di Eboli, tutela dei pazienti ancora in carico nel più breve tempo possibile e salvaguardia deI diritti dei lavoratori da mesi senza stipendio.
Sono queste le richieste del sindaco di Eboli, Massimo Cariello, a tutela di lavoratori e pazienti del centro Ises ed avanzate oggi in occasione dell’incontro con i vertici sanitari della Regione Campania. Proposte rispetto alle quali la Regione e l’Asl Salerno hanno dichiarato e verbalizzato ampia disponibilità. Non si tratta ancora della definizione completa della vertenza, ma la posizione decisa del Comune di Eboli ha avuto il merito di mettere un punto fermo sul quale, alla presenza delle famiglie dei pazienti e delle organizzazioni sindacali, la Regione ha assunto impegni a valutare come e quando risolvere la vertenza.
La delegazione ebolitana era composta, oltre che dal primo cittadino, anche dal presidente del consiglio comunale, Fausto Vecchio; dalla rappresentanza delle famiglie degli assistiti; dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e FISI; dal commissario liquidatore della cooperativa Ises, Angela Innocenti. Per la Regione hanno partecipato Enrico Coscioni, consigliere delegato di de Lica per la sanità; Antonio Postiglione, direttore generale del dipartimento tutela della salute; Alfonsina Rinaldi, del dipartimento fasce particolarmente deboli; Lucio Podda, del settore accreditamento; Giuseppe Longo, commissario straordinario della Asl Salerno.
«La disponibilità della Regione e della Asl a percorrere strade possibili per risolvere la vertenza ci incoraggia – ha commentato il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -. Il confronto si è sviluppato con grande attenzione per la presenza di utenti particolarmente deboli, evitando una dannosa discontinuità assistenziale, e sulla necessità di salvaguardare le sorti occupazionali con riguardo per i disagi dei lavoratori. Ho confermato anche alla Regione la nostra disponibilità alla delocalizzazione delle attività, sulla base di un cronoprogramma. Infine, ho chiesto che si avvii una procedura per garantire la continuità assistenziale in un’altra sede».