VeliaTeatro, il gran finale

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La rassegna dedicata alla letteratura, al teatro e al pensiero classico, nata accanto all’Elea Velia di Parmenide e ispirata alla tradizione dell’agorà filosofica, continua dal 19 al 25 agosto nella cornice postmoderna dell’Arena Zenone di Fondazione Alario, progettata da Paolo Portoghesi a Marina di Ascea (Salerno). In scena, dopo l’irresistibile Edipo stanco d Marco Grossi, Platone, Aristofane e Lisia, con la partecipazione di Emanuele Stolfi (Università di Siena), tra i massimi esperti di diritto antico, e artisti come Gianluigi Tosto o Anton Giulio Calenda. Per raccontare l’incredibile attualità di un pensiero che ha visto le sue origini proprio nella scuola eleatica. Tra gli eventi più esclusivi, la rappresentazione dell’Apologia di Socrate di Platone in lingua inglese, mercoledì 21 agosto, con la regia e l’interpretazione di Christian Poggioni accompagnato dalle musiche originali di Adriano Sangineto, eseguite dal vivo dall’autore.

Lunedì 19 agosto 2024 ore 21.15 – Arena Zenone – Viale Parmenide Marina di Ascea (SA)
Edipo Tragicomico
Breve presentazione di Marianna de Pinto
attrice, regista e pedagoga teatrale diplomata presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico
a seguire
EDIPO STANCO
scritto, diretto e interpretato da Marco Grossi
L’urgenza da cui muove Edipostanco è lo studio della commistione dei generi. Partendo dalla convinzione che il teatro, in quanto tale, è un rituale senza tempo, uno strumento di diffusione e condivisione della conoscenza e delle verità più ataviche della natura umana, Edipostanco vuole, appunto, accostare generi teatrali diversi per tempo e per modalità di rappresentazione, la tragedia classica e la commedia dell’arte, che però hanno come tratto comune il fatto di parlare alla pancia e al cuore della gente. La commedia al servizio della tragedia, i temi più profondi dell’animo umano veicolati da un racconto ironico e irriverente che non esclude la drammaticità, ma la sottolinea secondo modalità diverse da quelle tradizionali. Sulla scena non una maschera rinascimentale matura e codificata, bensì l’antenato di uno zanni, una figura primordiale più vicina ai personaggi Aristofanei che a un moderno Arlecchino. Dato il taglio ironico dello spettacolo, Aristofane e i suoi personaggi possono essere senz’altro presi a modello per capire la portata del lavoro, esattamente come possono essere presi a riferimento i drammi satireschi che accompagnavano e concludevano la tetralogia classica, a sottolineare una comunione e  vicinanza tra tragedia e commedia.
 
Martedì 20 agosto 2024 ore 21.15 – Arena Zenone – Viale Parmenide Marina di Ascea (SA)

SIMPOSIO DI PLATONE

Diretto e interpretato da Christian Poggioni

Musiche originali Irina Solinas

Costumi Micaela Sollecito

Maschere Zorba Officine Creative

Il dialogo platonico dedicato all’amore si presenta come una raffinata conversazione – forse la più bella conversazione della storia della letteratura – fra spiriti eccellenti. Atene, 416 a.C. Il poeta Agatone con il suo primo dramma teatrale vince le gare tragiche. Per festeggiarlo, il fiore degli intellettuali ateniesi viene invitato ad un simposio, il banchetto rituale durante il quale i convitati bevono vino, cantano, ascoltano musica e discutono di svariati argomenti. Tra i presenti, oltre ad Agatone, troviamo Socrate, il suo allievo Fedro, il commediografo Aristofane, il politico Pausania, il medico Erissimaco e il giovane rampante Alcibiade. Uno dopo l’altro, prendono la parola per celebrare la potenza inesauribile di Eros. Attraverso le loro voci, Platone offre uno straordinario affresco della sensibilità greca nei confronti dell’amore: le due forme di Afrodite, il mito dell’androgino, la morbidezza e l’asprezza di Eros, la natura del desiderio. Infine affida a Socrate e a una donna, la sacerdotessa Diotima, il compito di schiudere i segreti ultimi di Eros e del suo manifestarsi nel mondo.
Mercoledì 21 agosto 2024 ore 21.15 – Arena Zenone – Viale Parmenide Marina di Ascea (SA)

THE APOLOGY OF SOCRATES BY PLATO

Diretto e interpretato da Christian Poggioni

Musiche originali dal vivo Adriano Sangineto

Costumi Stefania Parisini O’Brien

Scenografia Aurélie Borremans

L’evento a cui si riferisce l’Apologia è l’autodifesa che Socrate pronunciò davanti ai giudici ateniesi nel 399 a.C. – Platone era un testimone oculare. Socrate, vittima di un complotto politico, è accusato di empietà e di corruzione dei giovani. Per questi motivi viene condannato a morte, ma al termine del processo lascia ai suoi stessi accusatori un ultimo messaggio fondamentale: «Se pensate infatti che uccidendo uomini possiate evitare che l’accusatore censuri le vostre vite, vi sbagliate; nessun male può accadere a un uomo buono, né in vita né dopo la morte”.

Venerdì 23 agosto 2024 ore 21.15 – Arena Zenone – Viale Parmenide Marina di Ascea (SA)

LISIA, IL DISCORSO PER L’UCCISIONE DI ERATOSTENE (prima nazionale)

e “La Drammaturgia della Parola”

con Emanuele Stolfi (Ordinario di Diritto Romano e Diritti dell’Antichità, Università di Siena)

e Gianluigi Tosto

Il discorso Per l’uccisione di Eratostene è il più famoso fra quelli di Lisia giunti sino a noi. Esso fu redatto all’inizio del IV secolo a.C., a favore di un soggetto (Eufileto) che aveva ucciso l’amante di sua moglie (Eratostene, appunto). Accusato dai parenti di quest’ultimo, Eufileto si difese leggendo – o più probabilmente recitando a memoria – quanto per lui aveva composto Lisia. Portare in scena il testo del grande oratore è dunque il modo più appropriato, benché meno usuale, per accostarsi ad esso, facendone conoscere la cifra più autentica. Non si tratta di uno scritto destinato a letture solitarie e meditate, ma di un ingranaggio di quell’autentica “drammaturgia della parola” in cui si risolveva ogni processo dell’antica Atene. Fra attività teatrale e retorica giudiziaria – anch’essa destinata a un’ampia cerchia di ‘spettatori’ – i Greci intessevano molteplici rapporti, che lo spettacolo vuole cogliere e valorizzare: sia attraverso il reading dell’attore Gianluigi Tosto, sia per mezzo degli interventi del professore Emanuele Stolfi, che in varie occasioni ha studiato questi temi.
Domenica 25 agosto ore 21.15 – Arena Zenone – Viale Parmenide Marina di Ascea (SA)
PLUTO O IL DONO DELLA FINE DEL MONDO

tratto da Pluto di Aristofane

drammaturgia Anton Giulio Calenda

regia Alessandro Di Murro

con gli attori del Gruppo della Creta

Aristofane è ormai un nostro compagno di viaggio perché ci siamo riconosciuti nella sua ambiguità politica: nella sua capacità di non schierarsi con nessuno, ma attaccare sempre, amici e nemici. Il cieco Pluto, dio della ricchezza nel pantheon ellenistico, viene rapito da Cremilo, contadino ateniese, affi nché smetta di elargire ricompense ai malvagi e soff erenze agli onesti. Succederà nella vicenda, che, curata la cecità di Pluto, i soldi saranno bulimicamente distribuiti a tutti e che quindi lavorare diverrà inutile. Se per Cremilo-Aristofane, protagonista della vicenda, la giustizia redistributiva è il ragionevole farmaco da applicare sulle piaghe della società ateniese, per Povertà, che irrompe in scena come antagonista, una indiscriminata ricchezza a portata di tutti è “azione folle, sacrilega, criminale”. Insomma se tutti sono ricchi ma chi vuole rimboccarsi le maniche? Se Povertà è il capitalismo e Pluto una forma idilliaca di comunismo noi applichiamo il metodo aristofanesco e prendiamo le distanze da entrambi.

BIGLIETTI € 20,00 – ridotto € 10,00

Associazione Culturale Cilento Arte Ente Terzo Settore Tel. 334.32.66.442

info@veliateatro.it