Vandalizzata foiba di Basovizza. Meloni: “Luogo sacro, oltraggiata intera Nazione”

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(Adnkronos) –
Vandalizzata a ridosso del Giorno del Ricordo la foiba di Basovizza. A quanto si apprende sarebbero comparse alcune scritte in lingua slava, tra cui "Trieste è un pozzo" e "Trieste è nostra". Sul posto il personale della Digos della questura di Trieste per le indagini. Al lavoro le forze dell'ordine per rimuovere le scritte. "La Foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la Nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito", il commento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni dopo l'accaduto. La vandalizzazione della foiba di Basovizza "è un gesto inutile per una realtà storica che è scientificamente accertata. Il resto sono solo rigurgiti di poco conto che dimostrano la disperazione di pochi rispetto alla non accettazione della verità storica, un atto veramente deplorevole e raccapricciante perché, al di là delle tue ideologie, vai a profanare la memoria dei morti", dice all'Adnkronos la presidente dell'Associazione Nazionale Dalmata, Carla Cace. Sugli autori delle scritte, Cace non si sbilancia: "Potrebbe veramente essere stato chiunque a farle, però sicuramente è qualcuno che, non potendo più negare, perché il negazionismo su questo argomento è proprio antistorico, allora cerca di provocare, di ridimensionare. Qui si è passati dal negazionismo al giustificazionismo tante volte; però per fortuna, seguendo questa vicenda da vent'anni e oltre, posso dire che sono proprio quattro gatti. Per fortuna". Sul tema del ricordo "c'è ancora tanto da fare: ci sono delle lacune storiche importanti e per molti questo è un argomento con ancora una conoscenza sommaria. C'è ancora da fare ricerca, perché in realtà noi sappiamo bene che ci sono decine di foibe inesplorate; bisognerebbe fare un grande lavoro culturale, con ricerche, pubblicazioni e, magari, qualche produzione come serie tv e film. Ma, soprattutto, bisogna allargare anche l'analisi del contesto, perché la tragedia delle foibe non fu solo una tragedia italiana, ma una tragedia europea: oltre agli italiani, nelle foibe ci sono anche gli oppositori politici di Tito, tanti sloveni e croati. Fu una vera e propria pulizia etnica per fini politici. Bisogna europeizzare la vicenda e inserirla a pieno titolo nelle tragedie dei totalitarismi. Altrimenti – conclude Cace – resterà sempre una storia raccontata in maniera parziale, di cui si conosceranno i confini in maniera parziale". "Lo sfregio compiuto a Basovizza è un atto grave e intollerabile che offende profondamente la memoria storica del nostro Paese e, ancor più, le vittime delle foibe – dichiara il presidente della Camera, Lorenzo Fontana – Proprio nell'imminenza del Giorno del Ricordo, questo gesto è un oltraggio alla sofferenza di chi ha vissuto quel dramma. Esprimo la mia ferma condanna per le ignobili scritte e rivolgo un pensiero di profonda vicinanza a tutti coloro che portano ancora oggi il peso di quella tragedia, agli esuli e ai loro familiari. La memoria e il rispetto devono essere pilastri irrinunciabili del nostro vivere civile". Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, esprime “forte indignazione e ferma condanna per questo ignobile gesto, che rappresenta un oltraggio non solo alle vittime delle Foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare". “Simili episodi di intolleranza – continua il titolare del Viminale – non possono essere tollerati. Nessuna ideologia o estremismo potrà mai cancellare la memoria di chi ha sofferto e pagato con la vita il solo fatto di essere italiano. I responsabili di questo atto vergognoso saranno individuati e perseguiti con la massima severità, perché la memoria di chi ha sofferto non può e non deve essere oltraggiata impunemente".  Scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: "Oltraggiare la memoria dei caduti delle Foibe significa continuare a perseguitare chi è stato brutalmente ucciso, solo perché era italiano. Condanna per questo gesto così vile che punta solo a minare il dialogo fra popoli che vogliono guardare verso un futuro di pace''.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)