(Adnkronos) – "In Italia solo il 50% dei genitori sceglie di vaccinare i propri figli contro il Papillomavirus (Hpv), mentre l'altro 50% rifiuta l'immunizzazione a causa della disinformazione su un vaccino che è sicuro ed efficace al 100%. La disinformazione è un problema gravissimo, che porta a dare più peso all'istinto che alla scienza. Le persone hanno paura, giustamente, del cancro. Eppure esiste un vaccino in grado di prevenire il tumore del collo dell'utero. Ogni anno, in Italia, 4.000 donne ricevono questa diagnosi e circa 1.000 ne muoiono. Non è accettabile che, nonostante la disponibilità di un vaccino gratuito, così tanti genitori decidano di non proteggere i propri figli". Lo ha detto il virologo Roberto Burioni, intervenuto da remoto al 22esimo Congresso nazionale della Sitox – Società italiana di tossicologia, in corso a Bologna. Burioni ha poi sottolineato la solidità dei dati scientifici a supporto della vaccinazione: "Negli ultimi 18 anni – ha ricordato – sono state somministrate 900 milioni di dosi di vaccino anti-Hpv. E' un vaccino estremamente sicuro ed efficace, con effetti collaterali praticamente nulli. Nei Paesi in cui è stato utilizzato in modo esteso, come Australia e Scozia, il cancro del collo dell'utero è praticamente scomparso. Eppure in Italia il 50% dei genitori continua a rifiutare la vaccinazione per i propri figli, che viene offerta gratuitamente a 12 anni. Questo dimostra che il problema non è la mancanza di prove scientifiche". Secondo Burioni, il nodo centrale non è tanto la capacità di comunicare la scienza o l'eventuale fallibilità del metodo scientifico, quanto la natura stessa del pensiero umano: "Il processo di conoscenza scientifica è profondamente innaturale e richiede educazione. Il nostro modo di ragionare, invece, è istintivo: tendiamo a collegare eventi vicini tra loro con un falso rapporto di causa-effetto. Lo vediamo, ad esempio, con i malori attribuiti al vaccino anti-Covid: se una persona muore improvvisamente, si pensa subito che sia stato il vaccino. Allo stesso tempo, se qualcuno muore perché non vaccinato, si diffonde l'idea che sia stato vittima di Big Pharma. E' questa distorsione della realtà che ostacola la fiducia nella scienza". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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