Nelle prime ore di questa mattina, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Salento hanno dato esecuzione ad un`ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di L.B. (cl. 94) emessa, su richiesta di questa Procura, dal G.I.P. dott.ssa Marilena Albarano.
La fattispecie di reato contestata riguarda una ipotesi di usura aggravata (art. 644, co. 1 e 3 e co. 5, n. 4 c.p), commessa in danno del titolare di un bar di Salemo, il quale, a causa delle difficoltà economiche acuitesi nel periodo della pandemia da Covid 19, si era rivolto a B., ottenendo da questi la somma complessiva di 8.000,00 euro, a titolo di prestito.
La stessa persona offesa precisava che, sin dalla concessione del prestito, era stata richiesta la corresponsione di un importo aggiuntivo, a titolo di interessi, nella misura del 20% su base mensile.
Gli approfondimenti investigativi condotti dal Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno hanno permesso di riscontrare che, a fronte del prestito originario di 8.000,00 euro, l’arrestato percepiva, per contanti, in un arco temporale di circa due anni, 33.600.00 euro, attraverso la dazione dell’impoito mensile di 1.400,00 euro, corrisposto in due distinte tranches di 700,00 euro cadauna, nei giomi 2 e 18 di ogni mese.
In particolare, B. continuava a richiedere somme di denaro e ad avere contatti telefonici con la vittima, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari per altri fatti riconducibili a simili fattispecie.
Proprio per far fronte alle “pretese usurarie”, la persona offesa era stata costretta a chiudere il suo bar, sperando di ricavare dalla vendita dell’attività commerciale le risorse necessarie per l’estinzione del rapporto finanziario.
L’attività odierna testimonia il costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza e dalla
Magistratura a presidio della sicurezza economica del Paese e a tutela dell’economia legale.