È affidato al teatro e alla musica il gran finale del festival “’a Chiena Campagna creattiva fra memoria, acqua e fuoco”, realizzato dal Comune di Campagna con il contributo della Regione Campania (evento cofinanziato dal POC Campania 2014-2020 – Linea Strategica 2.4 “Rigenerazione Urbana, Politiche per il Turismo e Cultura”). La direzione artistica è di Antonello Mercurio. Domani (venerdì sera 31 luglio), alle ore 20 e in replica alle ore 22.30, si tornerà nell’ex convento dei Cappuccini a San Martino per un classico del teatro a firma dell’Associazione Teatro dei Dioscuri, “Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo per la regia di Antonio Caponigro. Sul sottile filo che separa realtà e finzione, passando attraverso la pazzia (per bisogno/fame o per opportunità/etichetta sociale), si gioca questo testo molto particolare di Eduardo. Il tema del doppio la fa da padrone: comicità-drammaticità, attori-personaggi; uomini-galantuomini; nobili-plebei; ricchezza-miseria; verità-menzogna. Per entrambe le rappresentazioni c’è il tutto esaurito.
Sabato 1 agosto ci sarà l’“epilogo”, come è riportato anche in cartellone, con il concerto di chiusura affidato a Gabriella Aiello (mezzosoprano) e Giuliana De Donno (arpa), in programma in piazza Giovanni Palatucci alle ore 22. Sul palco ci sarà anche l’In Solito Trio composto da Nando Citarella (voce, percussioni e chitarra battente), Salvatore Rotunno (chitarra romantica e chitarra classica) e Giovanni Lo Cascio (percussioni mediterranee). “D’acqua e sale” è il titolo dell’evento che vuole ricordare le vittime del Covid-19. Se il tema della memoria ha aperto la ripresa del cartellone interrotto per l’emergenza sanitaria, è sempre la memoria a chiuderlo con un appuntamento che è anche il ricordo della ‘festa dell’acqua’, “a chiena che non abbiamo potuto ri-vivere”. Un concerto dedicato al mare, alle culture che unisce, alle storie che lo hanno navigato. Il viaggio musicale si snoda dalle rosse terre di Puglia, dalla Grecia Salentina suo estremo lembo e patria di antiche genti di Grecia, alle coste della Calabria con le sue comunità albanesi, alla catalana Sardegna e all’arabo-andalusa Sicilia. Ingresso libero.