Mi sono appassionata alle parole e alle opere di alcune figure luminose del Novecento. Donne spesso rimaste in ombra o all’ombra di qualcuno. Ho studiato il loro lessico sino a “sentire” la loro voce, quasi che le avessi di fronte e potessi parlare con loro. Ho avuto infine desiderio di rendere loro giustizia. Attraverso la scrittura, naturalmente, non conosco altro modo. La galleria delle orazioni si apre con quella di Dora Maar, la donna che piange dei quadri di Picasso, che mi accompagna sin da bambina. Poi sono venute Amelia Rosselli, poetessa della mia adolescenza.
Carol Rama anticonformista che mi ha accompagnata nella giovane età adulta. Maria Lai: la mia maturità. Infine, Lisetta Carmi, che mi ha aperto le porte di casa sua e reso privilegio della sua saggezza. A queste cinque donne è dedicata un’orazione funebre, immaginando che siano loro stesse a parlare ai propri funerali per raccontare chi sono. Invettive veementi e risarcitorie.
Il femminile e la sua potenza di fuoco. La sua bellezza, la sua forza, la sua luce. 5 donne che prendono parola per l’ultima volta. E dicono di sé, senza diritto di replica facendo da controcanto ai racconti, le ninne nanne e ai canti interpretati dal vivo dalla cantautrice pugliese Erica Mou.
È così che Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Vivian Maier e Lisetta Carmi entrano in scena, a teatro, subito prima di uscire di scena, nella vita. Come se un momento prima di sparire potessero voltarsi verso il pubblico e far intendere: “Ah. Resta da dire un’ultima cosa”.
Orario: 20,45 Per info: www.casababylon.it
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