“Dopo oltre un anno in cui il sistema universitario italiano si è ritrovato intrappolato in un clima di confusione generato dall’inerzia del precedente governo, la situazione degli atenei sembra che stia progressivamente migliorando. Lo dimostrano l’emanazione del decreto-legge 22 aprile 2021 n. 52 recante “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali” e la diffusione dell’ultima Circolare del MUR indirizzata Ai Rettori e ai Direttori generali delle Università. Tuttavia, nonostante il tentativo delle istituzioni governative di favorire il ritorno alla normalità, negli atenei si respira ancora un’aria di spaesamento generale. E la responsabilità di tale entropia organizzativa, ancora una volta, non può essere addebitata alle singole Università. Sono numerose, infatti, le segnalazioni di docenti, amministrativi, tecnici, studenti e famiglie che osservano come, in virtù dell’autonomia, ciascun ateneo stia interpretando discrezionalmente le indicazioni ministeriali (“prioritariamente in presenza”), definendo un proprio piano di ripresa delle attività in presenza, diverso e scollegato da quello di altre Università, finanche della stessa Regione. È evidente, dunque, l’urgenza di un’armonizzazione delle linee di indirizzo e di intervento affinché si garantisca uniformità nella gestione di tutte le attività in presenza di questo secondo semestre, quali lezioni, sedute di esami di profitto e di laurea, ricevimento studenti, nonché nell’organizzazione del nuovo anno accademico. Come Lega, quindi, invitiamo la Ministra Messa a intervenire sul punto fissando, come stabilito per la Scuola, delle attività minime da tenersi in presenza in funzione delle condizioni epidemiologiche delle Regioni, richiamando la Conferenza dei Rettori nazionale e i Comitati regionali a verificare la coerenza delle azioni intraprese da ciascun ateneo”.
Così il prof. Aurelio Tommasetti, Responsabile Università della Lega.