Novanta minuti per una medaglia. Allo Stadio Arechi, ore 21, l’Italia di Daniele Arrigoni si gioca la finalissima con il Giappone, che ha vinto l’oro a Taipei 2017 e ultimo ostacolo per l’accesso alla finalissima, dopo aver battuto in fila Messico, Ucraina e Francia, all’ultimo secondo al Vigorito di Benevento. “Una grande soddisfazione, la rivalità con i francesi è sempre sentita, abbiamo lavorato per questo sopperendo anche alla difficoltà di esserci allenati tutti assieme assai meno di altre nazionali – spiega il commissario tecnico della nazionale italiana – ora ci sono i nipponici, che da due anni si preparano per questo obiettivo. Ma noi giochiamo in casa, a casa nostra, con un pubblico che mi auguro numeroso e che finora ci ha trascinato. E quindi nulla è scontato, ci crediamo”. Filippo Strada, autore del gol contro la Francia che è valso l’ingresso tra le prime quattro, è di professione trequartista come papà Pietro, idolo della Salernitana negli anni Novanta. Si presenta all’Arechi per ricordare ai tifosi salernitani le magie paterne: “Sarà un’emozione indescrivibile giocare nello stadio che ha reso grande mio padre, che mi ha fatto vedere su YouTube centinaia di volte le immagini di quella grande Salernitana. E dovremo contare sul pubblico per battere il Giappone, sono forti ma giocano a casa nostra..”.
Universiadi, i ragazzi di Arrigoni per la finalissima giovedì 11 all’Arechi di Salerno contro il Giappone. Il tifo di Gattuso.
“Domani tutti all’Arechi a sostenere gli azzurrini che incontreranno il Giappone”. Non è uno qualunque a dirlo ma uno che si chiama Gennaro Gattuso: prima di diventare un cardine del Milan pigliatutto, ‘Ringhio’ ha vestito la maglia della Salernitana. Veniva dall’esperienza dei Rangers, dopo aver iniziato a Perugia. Era la stagione ‘98-99: Gattuso giocò 25 partite a Salerno, poi volò al Milan.
Lui sa cosa vuol dire lottare, non tirarsi mai indietro e mettersi sempre a disposizione della squadra: era una garanzia, uno che tutti avrebbero voluto accanto nella squadra ideale per come macinava chilometri in campo, si occupava di recuperare palloni per chiunque, proteggeva il centrocampo dei piedi buoni che con lui venivano strenuamente difesi. E oggi lancia un appello per questa giovane Nazionale Universitaria che si sta conquistando simpatia e consensi a suon di vittorie: 3 su 3. Ieri quella con la Francia nei minuti di recuperi ha regalato una motivazione in più a un gruppo che giorno dopo giorno diventa più unito, grazie al lavoro di Daniele Arrigoni e del suo staff, in primis il vice Luigi Corino e l’osservatore Oriano Renzi.
“Giocheremo contro la squadra favorita per la vittoria finale ai giochi delle Universiadi” continua Gattuso. “Aiutiamoli con il tifo, facciamo sentire ai ragazzi della Nazionale il calore. Io lo so quanto i tifosi siano importanti per chi gioca. Che gioia potremmo provare insieme… subito dopo potremo puntare all’oro. Gli azzurri sono ad un centimetro dalla finale, l’Arechi diventi il luogo sacro del successo per i veri italiani. Sono studenti universitari e grandi giocatori, io sono con loro, consumate tutte le energie che avete! Ne vale la pena: lo fate per il tricolore!”.