Gli studenti di Medicina dell’Università di Salerno sono tra i più preparati d’Italia. Lo rileva lo studio condotto dall’Associazione Liberi Specializzandi i cui dati sono stati pubblicati in queste ore.
Prendendo ad esame la recente prova sostenuta dai laureati per l’ingresso nelle scuole di specializzazione in Medicina, l’Associazione ha stilato una classifica basata sul voto medio dei candidati a livello nazionale.
Dalla classifica emerge che i voti più alti sono stati conseguiti dai giovani candidati delle Università del nord e del centro dell’Italia; al sud, invece, si trovano la maggior parte degli atenei i cui allievi hanno avuto voti più bassi della media. Unica eccezione tra le realtà meridionali è l’Università di Salerno.
Con un punteggio del 92.67 (contro l’86.03 della media nazionale), gli studenti Unisa sono al quinto posto in Italia in termini di migliore performance ai test di accesso alle scuole di specializzazione di area medica.
Prima dell’Università di Salerno in ordine di classifica ci sono le due università private: Vita-Salute del San Raffaele di Milano e Campus Biomedico di Roma e le statali di Udine, Verona, Milano e Milano-Bicocca.
La ricerca dell’Associazione Liberi specializzandi si basa sull’analisi delle votazioni, incrociando i punteggi pubblicati nella graduatoria generale dell’esame e i luoghi di laurea dei candidati, che sono disponibili negli albi degli ordini dei medici.
“Soddisfatti di questo nuovo risultato dei nostri studenti di Medicina – commenta il rettore Aurelio Tommasetti. La nostra Università, quando viene valutata sulla base del merito, riesce sempre a distinguersi. In questa classifica siamo tra le prime cinque università statati d’Italia, e gli atenei che ci precedono sono tutti collocati al nord. Questo nuovo risultato, unito a quello che ha visto qualche giorno fa il nostro Ateneo rientrare tra le 12 università di maggiore preferenza da parte degli studenti vincitori ai test di accesso a Medicina, è una conferma di come venga positivamente percepita la qualità della ricerca e della didattica erogata dal nostro polo di area medica, in un campus interramento dedicato a Baronissi” – conclude il rettore.