“Mi dicevano che ero troppo italiana, mentre in Italia dove ero nata mi veniva detto di non esserlo abbastanza. I figli delle tue amiche, pur essendo nati in Italia, non avevano di quei problemi: la famiglia in cui crescevano era una famiglia nera, loro erano legati alla loro cultura tutto il tempo. E’ capitato che anche in Nigeria i nostri parenti notassero quanto fossi italiana, o meglio quanto alcuni dei miei modi di fare fossero da bianchi”.
Sabrina Efionayi così si rivolge alla madre nel libro “Addio, a domani” (Einaudi editore), presentato ieri al Circolo Velico Stabia di Castellammare di Stabia, a conclusione della diciannovesima edizione di “Un libro sotto le stelle”. E’ la vicenda di una ragazza nata a Castel Volturno da genitori nigeriani, divisa tra due mamme e due identità. Un conflitto – ha sottolineato Enzo Nucci, già corrispondente Rai dall’Africa per 16 anni ed inviato del Tg3 – di culture e di affetti intorno ad una bambina troppo scura per un paese dove i bambini sono in maggioranza bianchi ma troppo bianca nei comportamenti per la stessa madre. Uno scontro di identità che ha prodotto questo bellissimo libro.
L’incontro si è svolto nell’ambito del Festival della Lettura e dell’Ascolto in corso al Palazzo Reale di Napoli, a cura della Fondazione Campania dei Festival, che per il secondo anno rinnova la sua partecipazione come partner a #unlibrosottolestelle, con il patrocinio della Regione Campania e della RAI Campania.
La presentazione di “Addio, a domani” ha chiuso per quest’anno gli incontri di “Un libro sotto le stelle” (ideati dall’Associazione Meridiani), partiti lo scorso 22 settembre dal porto di Salerno a bordo del traghetto Acquarius ed approdati al Circolo Velico Stabia grazie alla collaborazione del Rotary e-Club Due Golfi e Vincenzo Ungaro, già Presidente del Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia.
La rassegna ha visto la partecipazione di un folto, attento e affezionato pubblico stimolato da appuntamenti culturali molto vari in grado di richiamare un uditorio molto variegato.