Un inizio davvero scoppiettante quello di ieri sera per il Piccolo Teatro al Borgo, che ha riportato in scena, dopo lungo tempo, un riadattamento curato da Mimmo Venditti de “Il Medico dei Pazzi” di Eduardo Scarpetta: una perla preziosa nel repertorio della compagnia.
Portato sul palco per la prima volta a Cava, nel 1983, “La nostra storia del medico dei pazzi” è stato replicato con successo in molte città italiane ed europee: Aosta, Roma, Verona, Bari, Bruxelles, sono solo alcuni dei luoghi toccati nel corso degli anni dalla compagnia.
La Trama
Facendo credere di essersi laureato in psichiatria e di aver aperto una clinica per malati mentali, Ciccillo, giovane provinciale dissennato e dedito al gioco, continua a spillare soldi allo zio, Felice Sciosciammocca, che, da anni, crede di mantenerlo agli studi a Napoli e di finanziare i suoi presunti progetti professionali.
Improvvisamente, un giorno, lo zio Felice con sua moglie, giunge in visita proprio a Napoli, mettendo in crisi Ciccillo che, per mantenere in piedi il castello di bugie raccontato negli anni, decide, con la complicità dell’amico Michele, di inscenare una vera e propria farsa ai danni dello zio.
Il giovane, infatti, porta in visita Felice alla pensione nella quale alloggia, facendogli credere che si tratti della sua clinica e che i bizzarri e inconsapevoli ospiti della pensione, siano i pazzi che lui stesso tiene in cura.
Da questo momento in poi, per il povero Felice inizierà un’avventura che, tra gag, battute e fraintendimenti, porterà ad un finale del tutto inaspettato.
Quel che subito balza all’attenzione del pubblico, nel riadattamento di Venditti, è l’assenza di donne sul palco: solo
cinque sono gli attori che, con disinvoltura, maestria e versatilità coprono tutti i ruoli previsti dal testo. Un richiamo o, forse, un ritorno alle origini del teatro, quando ancora alle donne era negato il piacere di recitare.
Il risultato di questa scelta è esilarante: i ruoli femminili si caricano di una comicità travolgente, come testimoniato dalle risate del pubblico che, senza sosta, ieri sera, hanno riecheggiato nella sala piena.
Il ritmo della recitazione, fin dall’inizio, è stato incalzante e tale si è mantenuto fino all’ultima scena, coinvolgendo gli spettatori, in un crescendo di ilarità.
Nonostante l’evidente difficoltà di un testo a prima vista “leggero”, e’ apparso quasi tangibile il divertimento con cui gli stessi attori sul palco hanno affrontato i propri ruoli. Un divertimento contagioso, che ha lasciato scivolare piacevolmente quasi due ore come in un soffio.
La vicenda rappresentata ci pone davanti ad una situazione in cui i confini tra la follia e la normalità si dilatano e quasi si dissolvono. Ogni personaggio “sano” porta in sè allo stesso tempo un germe di follia, quella follia che appartiene alle passioni e rende intraprendenti e liberi.
Le battute, i costumi, la particolarità della scenografia sono, poi, altri ingredienti che hanno permesso alla serata di ieri di essere un vero e proprio successo.
Questa sera, 15 Dicembre alle 18:30, la compagnia replica, sempre sul palco del “Piccolo di Cava“, ex seminario Vescovile del Duomo. E’, inoltre, ancora aperta la possibilità di acquistare abbonamenti per l’intera stagione Teatrale che si compone di sette spettacoli brillanti e terminerà ad Aprile.
Un appuntamento da non perdere e da consigliare ad amici e parenti!