Sarà un’estate da tutto esaurito. Trainata dal classico binomio mare&sole. Ma con il plus dell’offerta diversificata a fare la differenza e a far preferire la “destinazione Italia”. Il risultato? Un incremento di presenze del 6,5% rispetto all’anno scorso. Una performance che farà arrossire l’aumento del 2016 sul 2015 (+4,5%) e manderà dietro la lavagna il +3% segnato nel 2015 sul 2014. Un’estate da raccontare, insomma, per parafrasare un evergreen che ha fatto ballare tanti vacanzieri. Ne è convinto il campione di 587 titolari di imprese turistiche individuate tra gli aderenti alla CNA per la consueta indagine di inizio estate della Confederazione.
Questo exploit trascinerà in alto tutto il comparto turistico italiano. Dall’indagine della CNA risulta, infatti, che il turismo balneare vale complessivamente il 73% dell’intero menù. La vacanza sulla spiaggia in senso stretto copre il 44% del mercato. Il mare in sinergia con città d’arte, borghi e turismo esperienziale se ne prende il 15%. Il mare associato a sport e natura un altro 14%. Fuori dal perimetro la montagna vale il 15% del business estivo e le città d’arte il 12%. Complessivamente i turisti stranieri attesi questa estate in Italia saranno il 2,5% in più rispetto al 2016 che a sua volta aveva fatto segnare un +3% sul 2015. Ma la “destinazione Italia” torna a piacere massicciamente anche agli italiani: otto su dieci sceglieranno il nostro Paese come meta delle loro vacanze.
Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e Friuli Venezia Giulia le regioni che quest’estate dovrebbero registrare una crescita superiore alla media nazionale (+7%). Incremento perfettamente in linea per Sardegna, Lazio, Calabria,. Liguria e Veneto. Mentre in Campania, Marche, Abruzzo, Basilicata e Molise le previsioni indicano un’espansione appena inferiore alla media, ma pur sempre rimarchevole (+5,5%).
Nei pernottamenti vince ancora la tradizione. Nell’estate 2017 più di un turista su due (54%) privilegerà l’albergo. Rispetto all’anno scorso l’incremento delle presenze alberghiere è previsto al 4,5%. Superiore risulta la crescita da un anno all’altro dell’appeal dei bed&breakfast (+5,2%) che però catalizzano il 28% delle presenze complessive. Al 18%, infine, si attestano i villaggi turistici, che registreranno un incremento del 2,3% sul 2016. La disponibilità degli edifici del demanio marittimo, a esempio i fari, vale da sola lo 0,5% delle presenze turistiche (lo 0,3% per i vacanzieri stranieri).
L’attenzione crescente all’offerta eno-gastronomica porterà un incremento dei consumi nella ristorazione del 4,8%. Le spese per le attività in spiaggia e gli stabilimenti saliranno del 4,5%, del 4,2% crescerà la ricettività e del 3,3% i trasporti. Per andare dalla propria residenza alla località scelta per le vacanze sempre più turisti sono intenzionati a usare i mezzi collettivi: aerei, treni, navi, autobus.
I nuovi modelli lavorativi, lo spacchettamento delle ferie in più periodi annuali, la situazione economica che non si è ancora rasserenata spingono a soggiorni non lunghi. L’incremento maggiore (+4,8%) sarà segnato dai periodi di vacanza da uno a tre giorni oppure da cinque a sette giorni. Un aumento del 3,7% riguarderà i soggiorni tra sette e dieci giorni ovvero tra dieci e quindici giorni. E una crescita del 2,3% è prevista per i soggiorni più lunghi, superiori ai quindici giorni.
Il turista tipo dell’estate 2017 non si limiterà a rimanere sull’arenile per l’intera giornata. Le vacanze saranno ricche di escursioni e di integrazioni. La crescita nella spesa per visitare i borghi, sempre più performanti turisticamente, sarà del 4,8%. Per praticare attività sportive e ricreative del +4,5%. Per dedicarsi al turismo esperienziale del +4,3%. Per recarsi in agriturismi e vivere una giornata in campagna del +3,8%. Per andare ad ammirare città d’arte del +3,2%.
Ma come nasce il successo di “destinazione Italia”? Dal fai-da-te. Il 48% dei turisti organizza direttamente la sua vacanza. All’online ricorre il 22%. Le agenzie di viaggio sono preferite dal 18% dei vacanzieri. L’8% è attirato dalle promozioni. E al passa parola è ancorato il rimanente 4%. Fai-da-te o indirizzato, il turista si attende prima di tutto la conferma della tradizione e della qualità italiana nell’accoglienza e nella fruibilità dei servizi. Vuole vivere esperienze identitarie. Desidera partecipare a iniziative culturali, sportive, ricreative connesse al territorio, per essere protagonista attivo della sua estate e sentirsi radicato nelle località che ha scelto per vivere la sua vacanza.