“Il governatore Pittella manca di rispetto al nostro territorio ed alle nostre scelte”. Risponde così il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, Raffaele Accetta, al presidente della Giunta regionale della Basilicata, Marcello Pittella che,“con un intervento a gamba tesa” – dice Accetta, ha chiamato in causa il Vallo di Diano a dare il suo contributo nella vicenda delle estrazioni petrolifere.
“Se la Basilicata ha permesso, negli ultimi decenni, alle multinazionali del petrolio di perforare il proprio territorio causando i danni che tutti conosciamo e che l’inchiesta di Presa Diretta andata in onda domenica scorsa ha portato all’attenzione, questo non accadrà nel Vallo di Diano”.
“Il Vallo di Diano ha già fatto la sua parte respingendo le richieste di ricerca di idrocarburi sul proprio territorio – continua il presidente Accetta – una scelta precisa che ci ha visti e ci vede ancora impegnati in questa battaglia, come amministratori e come cittadini, al fianco dei comitati e delle tante associazioni che si sono mobilitate per dire NO alle estrazioni petrolifere sul territorio del Vallo di Diano. Non ci resta che ribadire con forza la nostra posizione, per questo motivo convocherò per la prossima settimana una conferenza dei sindaci per tornare sulla questione e per discutere anche dell’ordine del giorno “Ricerca idrocarburi: piano energetico ambientale regionale e zonizzazione”, approvato nella seduta di consiglio regionale del 18 febbraio scorso, e che – come si legge nel documento ufficiale del Consiglio regionale – impegna la Giunta regionale della Campania e l’assessore competente a sottoporre all’approvazione del Consiglio il P.E.A.R., con la specifica previsione di un piano di zonizzazione, di concerto con gli enti locali, che escluda dalla possibilità di effettuare ricerche per idrocarburi in quei territori caratterizzati da elevata sismicità e dalla presenza di bacini imbriferi di rilievo regionale ed interregionale e che segua le indicazioni presenti nel P.T.R e nei P.T.C.P, relativamente alle vocazioni produttive e alle specificità territoriali in riferimento a coltivazioni di eccellenza, peculiarità agroalimentari, piani di sviluppo già posti in essere e vigenti”.