Trieste Film Festival in Tour, l’iniziativa che porta nei cinema d’Italia il meglio del cinema dell’Europa centro-orientale, approda al Cinema Fatima di Salerno con quattro imperdibili giornate, dal 19 al 22 maggio. Ciascuno dei quattro film sarà programmato alle ore 18, alle 20 e alle 22.
Un elemento che certamente accomuna tutte le opere proposte è la capacità di raccontare un presente tumultuoso e complesso caratterizzato da forti inquietudini personali e sociali. Un presente in cui le insicurezze e le paure prodotte da guerre e difficoltà economiche sono alla base di movimenti migratori dalle periferie più povere e tormentate del pianeta, un presente fatto purtroppo di conflitti e guerre che il cinema ha la capacità, ma soprattutto il dovere di raccontare. Anche per questo la direzione del Trieste Film Festival e Lo Scrittoio, ideatori dell’iniziativa, hanno ritenuto fondamentale, in un frangente come quello che stiamo vivendo, riproporre il film Donbass di Sergei Loznitsa, vincitore del Premio alla miglior regia nella sezione Un Certain Regard di Cannes, ritenuto opera d’autore imprescindibile per farci capire almeno in parte quanto si sta verificando proprio in questo periodo nel cuore dell’Europa (in programma giovedì 19 maggio).
Ma il Trieste Film Festival in Tour è soprattutto un modo per far apprezzare al grande pubblico realtà, storie sommerse o poco conosciute, cinematografie che meriterebbero maggiori attenzioni da parte del circuito distributivo nazionale, come As Far As I Can Walk (Strahinja Banović) di Stefan Arsenijević, titolo premiato al Festival di Karlovy Vary come miglior film e menzione speciale della giuria al Trieste Film Festival. Il regista riadatta un antico poema serbo alle vicissitudini attuali dei migranti africani riuscendo nel contempo a raccontare una bellissima storia d’amore (in programma venerdì 20 maggio).
Premio del Pubblico al Trieste Film Festival il thriller psicologico serbo con elementi noir Darkling (Mrak) di Dušan Milić, tratto da una storia realmente accaduta, racconta la difficile vita dell’enclave serba in Kosovo dopo il conflitto nei Balcani (in programma sabato 21 maggio).
Infine, a chiudere il programma domenica 22 maggio, Fear (Strah) di Ivaylo Hristov, una storia di frontiera raccontata con ironia, nella quale l’incontro con un rifugiato cambia la vita di una vedova che ha perso il lavoro come insegnante.
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