Dopo aver spalancato le braccia alla musica l’Auditorium Oscar Niemeyer di Ravello è pronto ad accogliere, sabato 1 giugno alle 19.30, il “Tributo a Leonardo”, 120 minuti di danza che traducono in passi i percorsi di vita, i disegni e le opere d’arte del genio italiano della pittura e della meccanica. Ad interpretare il linguaggio dell’ars coreutica saranno la Compagnia di Danza Classica del Polo Regionale (istituito per la diffusione della cultura coreutica, musicale e teatrale della Campania) la Compagnia di Danza Classica e Contemporanea del Liceo Alfano I e gli studenti del Conservatoire Paul Dukas di Parigi correlato con la scuola salernitana dal progetto di scambio culturale “Echange de culture coreografique”.
Nel solco dell’instancabile spirito di ricerca che caratterizzò per tutta la vita Leonardo da Vinci, anche i coreografi dei tre ensamble (saranno 30 i danzatori in scena) hanno cercato di analizzare per poi raccontare i tanti aspetti di questo uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento, che incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza.
La prima parte, affidata ai ragazzi della Compagnia Polo Regionale sarà distinta in tre quadri coreografati da Alessandra Veronetti e Domenico Di Dato, prima ballerina e solista del Teatro San Carlo di Napoli: il pas de deux “Leonardo e il Nibbio”, poi “Arte e scienza” e infine “Impermanenza”, sulle musiche tratte dalla ricomposizione della “Quattro Stagioni” di Vivaldi a firma di Max Richter. Ad impreziosire il lavoro in scena sarà la voce recitante dell’attore Paolo Tarallo.
A seguire i due momenti dell’Alfano I. Il sipario tornerà ad aprirsi sulla Compagnia di Danza Classica diretta dal professore Massimiliano Scardacchi che per loro ha immaginato e coreografato un momento particolare della vita di Leonardo. Era l’anno 1490 e Ludovico il Moro, in occasione dei festeggiamenti in onore del matrimonio tra Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella d’Aragona,commissionò a da Vinci uno spettacolo, che sarà poi ricordato come “La festa del Paradiso”. Di quei disegni, preparatori all’allestimento, vi è traccia nel codice atlantico. Oggi come allora, sulle musiche di Mozart “Flute Harp”, Concerto in do k.299, Scardacchi riporta in scena fanciulli travestiti da angeli o da pianeti che ruotano intorno a Giove.
La Compagnia di Danza Contemporanea dell’Alfano I trascinerà invece lo spettatore in un meraviglioso viaggio nel tempo nel tentativo di riportare tutti tra i sentieri e le strade percorse dal genio italiano, scandite da colori, suoni, profumi che diventano passi, sguardi, movimenti. È il sincronismo del cuore e della mente, della memoria che s’intreccia col presente, dell’azione che si fa danza nell’idea della coreografa, la docente Annarita Pasculli.
Tre i momenti coreografici del Conservatoire Paul Dukas di Parigi: tredici elementi dai 18 ai 25 anni impegnati ad interpretare i disegni ma soprattutto il tratto che Leonardo imprimeva sui suoi fogli: china a volte leggera a volte nitida, ma anche sfumata e poi incisiva, precisa e forte proprio come i passi. Nelle coreografie di Mariangela Siani e Catherine Chatelain c’è tutta la volonta di interpretare quei disegni, che sfogliati con l’occhio del danzatore ne evidenziano luci e ombre.
L’ingresso è libero. L’appuntamento è alle 19.30. Lo spettacolo sarà replicato il 3 e il 4 giugno al Parco Archeologico di Paestum.