“Nell’anno 954 le spoglie di San Matteo arrivarono in città dopo essere state sepolte per circa cinque secoli a Velia, fin quando l’apostolo non apparve in sogno a Pelagia, una pia donna madre del monaco Atanasio che indicò al figlio l’esatta collocazione delle spoglie del Santo. Successivamente le ossa sacre dell’evangelista furono deposte, per alcuni mesi, nella cattedrale di Capaccio, oggi Madonna del Granato, prima di essere traslate a Salerno, grazie al volere del principe longobardo Gisulfo II, dove vennero accolte in un tripudio di fede con i tanti fedeli che illuminarono la città con le loro candele. Furono collocate nella chiesa di Santa Maria degli Angeli prima di trovare una definitiva sistemazione nel Duomo, fatto erigere dal duca normanno Roberto il Guiscardo e consacrato da Gregorio VII nel 1084”. A ricordare quella che è la data più importante della storia civile e religiosa della nostra città è stato Don Michele Pecoraro, parroco della Cattedrale di Salerno, che anche quest’anno ha ritenuto doveroso solennizzare questo evento organizzando tre giorni di celebrazioni, all’interno del Duomo ed anche nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno. “ La memoria viva, salva e rafforza l’identità e l’appartenenza di un popolo; perciò abbiamo il dovere di fare memoria di quell’evento di 11 secoli fa, per rivivere il valore fondante di fede, civiltà, cultura, arte, veramente sublimi, per un cammino più fecondo di bene, grazia e coraggio in un contesto sociale oggi così delicato e sofferto. E’ importante riscoprire le nostre radici che sono nobili ed elevate, perché si innestano in quella sorgente di verità e grazia che Matteo ci ha proposto e continuamente ci offre con il suo Vangelo che è composto da ben 28 capitoli. Dobbiamo spalancare le porte del nostro cuore al nostro “eterno concittadino” perché la nostra devozione non sia pura esaltazione e formalismo, ma conoscenza efficace, rapporto profondo e costante che cambia la vita”. Il parroco del Duomo ha presentato il programma della manifestazione:” Il giorno 4 maggio, alle ore 18 , presso il “Salone dei Marmi “ di Palazzo di Città, ci sarà una conferenza, moderata dal giornalista Paolo Romano, alla quale parteciperanno il Sindaco Vincenzo Napoli, l’Arcivescovo, Monsignor Andrea Bellandi, la professoressa Amalia Galdi, docente di Storia Medievale all’Università di Salerno che terrà una relazione su “La Traslazione di San Matteo a Salerno tra Longobardi e Normanni” e la professoressa Chiara Lambert, docente di Epigrafia Medioevale all’Università di Salerno, che parlerà de Le reliquie di San Matteo : elementi archeologici e documenti epigrafici“. Ci sarà anche un intermezzo polifonico a cura del coro giovanile “Il Calicanto” diretto dal Maestro Silvana Noschese. Giovedì 5 maggio ci sarà l’Adorazione Eucaristica con brani del Vangelo di Matteo. Venerdì 6 maggio, alle ore 19, 00 i sacerdoti e i fedeli delle parrocchie arriveranno in Cattedrale e assisteranno alla celebrazione del Solenne Pontificale che sarà presieduto dall’Arcivescovo, Monsignor Andrea Bellandi. Ci saranno anche i sacerdoti e i Sindaci del cammino, dei Comuni di: Casal Velino, dove le spoglie di San Matteo sono state sepolte per 500 anni; del Comune di Rutino, dove c’è la famosa “Fontana di San Matteo”; del Comune di Capaccio dove le spoglie furono custodite nella cappella della Madonna del Granato. Il Sindaco e la comunità di Rutino offriranno l’olio che per un anno alimenterà la lampada posta nella Cripta accanto alla tomba di San Matteo. La pavimentazione del quadriportico del Duomo sarà coperta con del sale colorato col quale sarà realizzata l’immagine di San Matteo.
Aniello Palumbo