Trasporto Pubblico Locale, Tommasetti scrive a Caldoro.

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Pubblichiamo la lettera che il Magnifico Rettore dell’Università Degli Studi di Salerno, Prof. Aurelio Tommasetti, ha scritto al Governatore della Regione Campania Stefano Caldoro, in merito all’ipotesi di una nuova struttura tariffaria per il Trasporto Pubblico Locale:

Preg.mo Governatore,

mi preme porre alla Sua attenzione la singolare anomalia e le gravi conseguenze che si determinerebbero per gli studenti dell’Università degli Studi di Salerno con l’applicazione della nuova struttura tariffaria elaborata dall’ACAM – Agenzia Campana della Mobilità – e proposta dall’Assessore ai Trasporti e Viabilità, prof. ing. Sergio Vetrella.

Come a Lei ben noto, l’Università di Salerno ospita una comunità di oltre 40.000 studenti e oltre 2.000 tra docenti e personale tecnico amministrativo in due Campus, sorti a partire dalla seconda meta degli anni ’70 nei Comuni di Fisciano e di Baronissi; tali aree furono individuate – con il contributo significativo anche dell’Ente da Lei governato – per ospitare l’Università degli Studi di Salerno che, in fase di forte espansione, non trovava più adeguati spazi nel territorio del Comune Capoluogo.

Oggi, l’Università di Salerno, con i suoi Campus di Fisciano e Baronissi, è divenuta per dimensioni e utenza la terza università del Mezzogiorno peninsulare ed è uno degli elementi di vanto e di prestigio della Nostra Regione, anche grazie alla continua attenzione e alla forte integrazione con il territorio e in particolare con il capoluogo, del quale è senza dubbio il centro culturale più rappresentativo.

Il Campus è collegato alla città di Salerno (comune dal quale proviene la maggior parte degli studenti, del personale docente e tecnico e amministrativo dell’Ateneo) esclusivamente da collegamenti su gomma e, in particolare, da una fitta rete di autobus che fino ad oggi copre il percorso nell’ambito dell’area suburbana salernitana inserita in UNICO SALERNO. La strutturazione di UNICO Campania consente di accedere al Campus dai comuni di Mercato San Severino, Baronissi, San Mango Piemonte, Castiglione dei Genovesi, Pontecagnano Faiano, Cetara, Vietri sul Mare, Pellezzano e Cava dei Tirreni al solo costo di uno spostamento urbano.

I nuovi criteri per la definizione delle aree urbane elaborati dall’ACAM per poche centinaia di metri pongono il Campus di Fisciano – il più grande dei due che ospita 15 dei 16 dipartimenti – fuori dall’area urbana di Salerno, determinando il paradosso che alcuni studenti possono raggiungere l’Università utilizzano la tariffa urbana, mentre altri devono pagare quella extraurbana. Inoltre, gli utenti del Campus di Medicina (Baronissi) per raggiungere la mensa, la biblioteca e gli altri centri di servizio presenti nel Campus di Fisciano (distante due chilometri) devono utilizzare un titolo di viaggio diverso – di tipo extraurbano – rispetto a quello urbano utilizzato per raggiungere le aule dove si tengono le lezioni.

I criteri proposti dall’ACAM risultano particolarmente penalizzanti per il Nostro Ateneo e per l’intera comunità salernitana a causa di alcune singolarità territoriali che non tengono conto di una serie di fattori specifici:

  • il criterio territoriale non considera che Salerno, comune capoluogo, ha una scarsa estensione territoriale rispetto a quella dei comuni limitrofi (Salerno ha una superfice di 58,96 km2 contro i 36,46 km2 di Cava dei Tirreni, i 36 di Pontecagnano Faiano e i 31,52 km2 di Fisciano), determinando una significativa riduzione della sua area urbana così come definita dai nuovi criteri proposti;
  • il criterio di domanda potenziale non tiene conto che un attrattore come l’Università di Salerno – il cui bacino è pari a un terzo della popolazione del capoluogo – non può non essere considerato un elemento proprio della città e della sua area urbana;
  • il criterio di rete porta alla paradossale situazione che una parte del Campus ricade nell’area soggetta a tariffa urbana mentre l’altra parte in quella soggetta a tariffa extraurbana, chiedendo agli studenti del Campus di Baronissi e al personale di dover acquisire due tipi diversi di titoli per potersi recare a mensa, nelle biblioteche, nelle aule, negli uffici e nei centri servizio situati a 2 chilometri nel Campus di Fisciano.

In ultimo, ma non meno rilevante, è opportuno segnalarLe l’incremento di costo che il passaggio dalla tariffa urbana a quella extraurbana determinerebbe sugli studenti, con un aumento di circa il 30% del costo dell’abbonamento e andando di fatto a penalizzare il diritto allo studio e l’accesso delle fasce più deboli all’istruzione universitaria: oltre il 70% dei nostri laureati è, infatti, il primo laureato della famiglia di origine.

Le chiedo, pertanto di considerare nell’area urbana di Salerno tutti i Comuni i cui territori sono intercettati dalla circonferenza virtuale definita nei criteri o, in subordine, di far rientrare nell’area urbana di Salerno, oltre a Baronissi, i comuni di Fisciano e di Mercato San Severino, che ospitano centri servizi dell’Università.

Certo della attenzione che Ella vorrà riservare alla presente, mi è grata l’occasione per porgerLe, i miei migliori saluti.

Aurelio Tommasetti