Tra i primi in Campania, presso il Campolongo Hospital di Eboli, è stato eseguito l’impianto di una protesi di ultima generazione monocompartimentale al ginocchio. L’intervento, effettuato dal dottor Antonio Lambiase, è tra i primi nel suo genere in regione, e rappresenta una vera rivoluzione per quanto concerne l’impianto di protesi al ginocchio. Il vantaggio di tale intervento consiste nella sostituzione solo della parte rovinata dalla artrosi e non di tutto il ginocchio. La protesi “PERSONA partial knee” che è stata impiantata dal dottor Lambiase, è di ultima generazione ed è quanto di meglio si possa offrire ai pazienti; Si chiama PERSONA ed è il nuovissimo modello di monocompartimentale che consente una quanto più possibile personalizzazione dell’impianto dato il numero di taglie disponibili. La paziente, a meno di 24 ore dall’intervento, ha camminato e flesso il ginocchio con pochissimo dolore, riacquistando rapidissimamente la sua autonomia.
Al Campolongo Hospital la chirurgia ortopedica di eccellenza continua a essere uno dei punti di riferimento del sistema sanitario regionale e non solo. Il costante aggiornamento professionale e delle strumentazioni messe a disposizione delle equipe mediche, hanno portato negli ultimi anni al raggiungimento di risultati paragonabili a quelli ottenuti da realtà di eccellenza presenti nel nord del Paese e in Europa; basti pensare alla implantologia della protesi di spalla, per la quale la casa di cura ebolitana è un punto di riferimento non solo in Campania, ma in tutto il sud Italia.
La protesi monocompartimentale è solo uno degli interventi mini invasivi sul ginocchio che si praticano al Campolongo Hospital, e va ad affiancarsi alla chirurgia artroscopica per le ricostruzioni del legamento crociato anteriore e le suture dei menischi, che vedono la struttura di Viale della Marina di Eboli al top per quanto concerne la Campania e le regioni vicine come la Basilicata e la Calabria.
Inoltre la protesica tradizionale di anca e ginocchio è storicamente un vanto, ormai consolidato dall’esperienza e dai risultati ottenuti. Per la protesica di anca si pratica anche la via mini invasiva, in soggetti magri e giovani, senza staccare muscoli ma solo passando tra i muscoli, ciò con indubbi vantaggi in termini di ripresa.