Il ‘topper’ è un accessorio per il riposo sempre più diffuso; si tratta di un coprimaterasso piuttosto alto (di spessore compreso tra i 3 cm e gli 8 cm) che viene collocato tra il materasso e le lenzuola. Solitamente, è dotato di appositi elastici ai quattro angoli che servono a vincolarlo al supporto sottostante, così che resti fermo durante la notte senza disturbare il riposo. A seconda dei casi, il topper può avere funzioni ed utilizzi diversi, in base a bisogni ed esigenze specifici dell’utilizzatore.
A cosa serve il topper
A differenza di quanto si possa pensare, un buon topper – specie se alto – non serve a ‘risanare’ un materasso vecchio e logoro; un supporto che ha perso le proprie caratteristiche di elasticità e portanza va semplicemente sostituito e non ricoperto con un topper. Le funzioni di questo particolare coprimaterasso, infatti, sono altre; in generale, il materassino serve principalmente a migliorare il comfort e la qualità del riposo notturno. Può avere, inoltre, anche un utilizzo di carattere maggiormente pratico; il topper, ad esempio, è molto utile per uniformare un supporto matrimoniale formato dall’unione di due materassi singoli. In tal caso, infatti, l’accessorio consente di limitare le irregolarità e rendere il letto più confortevole.
I vari tipi di topper
Così come i materassi, anche i topper si differenziano tra loro per il materiale utilizzato per l’imbottitura. In commercio è possibile trovare modelli in lattice, piuma o memory foam; ciascuna di questa opzione presenta vantaggi e svantaggi ed è in grado di rispondere a specifiche esigenze di riposo in relazione al contesto di utilizzo.
I topper in memory, come quelli presenti nel catalogo dell’e-commerce specializzato Inmaterassi.it, presentano le stesse prerogative di un supporto realizzato con lo stesso materiale. Questa particolare schiuma poliuretanica viscoelastica, infatti, presenta una spiccata capacità di deformazione elastica, in risposta alle sollecitazioni provocate dal peso e dal calore del corpo dell’utilizzatore. Ragion per cui, il memory è in grado di ‘prendere la forma’ delle strutture ergonomiche, sostenendole in maniera uniforme. Per il topper vale il discorso analogo: migliora la capacità di assorbimento del materasso, evitando un fastidioso effetto ‘trascinamento’ nei letti matrimoniali. In aggiunta, limita il sovraccarico a danno delle articolazioni, risultando così particolarmente indicato per chi soffre di artrite o dolori articolari.
I topper in piuma risultano più morbidi rispetto a quelli in memory e, generalmente, sono adatti allo stesso tipo di utenza. Non avendo la stessa resistenza alla deformazione, però, con il tempo e in caso di utilizzo costante, potrebbero perdere la forma originaria e assottigliarsi nei punti di maggiore pressione.
Infine, è possibile optare per un topper in lattice. L’imbottitura risulta morbida ed elastica come quella in memory ma è leggermente più resistente all’usura; ragion per cui, alcuni potrebbero ritenerla troppo ‘dura’ e non trovarsi a proprio agio con un topper di questo tipo.
Come scegliere il modello ‘giusto’
Rispetto alla scelta del materasso, quella del topper è determinata da fattori prevalentemente soggettivi. Chi preferisce dormire su di un supporto più morbido, troverà maggior comfort in un materassino in memory foam o piume mentre i topper con imbottitura in lattice si addicono a coloro i quali prediligono un materasso leggermente più rigido.
Tra i fattori di scelta vi è anche lo spessore; se il materasso non è molto alto, il topper può contribuire a raggiungere l’altezza ottimale (almeno 20 cm per gli utilizzatori adulti); di contro, su di un supporto di spessore pari o superiore a 20 cm, è possibile applicare un topper dallo spessore ridotto. Infine, va valutato anche il budget di spesa, dal momento che i prezzi variano – anche di molto – in base alle caratteristiche del modello; in media, infatti, il costo si aggira attorno ai 150 euro ma può raggiungere anche cifre tre o quattro volte superiori.