“Non bastassero i conti in rosso, dal Comune di Salerno arriva anche una figuraccia”. Lo osserva Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, che interviene sul disavanzo di otto milioni di euro per cui sarà necessario tornare in aula già la prossima settimana. Al Municipio c’è attualmente un disavanzo di 172 milioni, a fine 2022, che, come si legge da “Il Sole 24 Ore”, è il primo in Italia per quota pro-capite per il quale è stato già firmato un piano di rientro che vincolerà i cittadini salernitani fino al 2044. Un’ulteriore anomalia nel bilancio ha ora spinto lo stesso governatore De Luca a convocare una riunione che somiglia a una resa dei conti.
“Ironicamente verrebbe da dire che mai come in questo caso la reazione di De Luca è giustificata – afferma Tommasetti – Peccato che le tirate d’orecchie al sindaco e al suo staff, compresi alcuni fedelissimi arrivino tardivamente. Ci sarebbe voluta almeno una maggiore attenzione. Mi chiedo come sia possibile che la maggioranza, ma soprattutto assessore al Bilancio, funzionari e dirigenti del settore Finanziario, si siano persi per strada otto milioni in una situazione già così disastrata. Questo non fa altro che evidenziare una totale incapacità nella gestione della cosa pubblica a Salerno, che peraltro ho avuto modo di evidenziare più volte e in diversi ambiti. Qui però la situazione è ancora più grave perché parliamo delle finanze del Municipio, e quindi dei soldi dei cittadini che dovrebbero essere lasciati in mani sicure”.
Il consigliere regionale commenta la decisione del governatore: “Dagli organi di stampa apprendiamo di una oramai classica sfuriata, che rischia di far saltare qualche testa. Insomma gli scricchiolii nella maggioranza sono evidenti. Ma De Luca dovrebbe sapere che questa magra figura, così come il disastro dei conti, è figlia di una gestione trentennale che porta il suo nome. Attendiamo come minimo che qualcuno dia le dimissioni, ma il vero auspicio è che questa stagione politica vada in archivio al più presto. E soprattutto che qualcuno non stia lavorando per aprire la strada ad un ritorno che è l’ultima cosa di cui il nostro capoluogo ha bisogno”.