Trianon Viviani
presenta
Titina la magnifica
con Antonella Stefanucci ed Edoardo Sorgente
drammaturgia Domenico Ingenito e Francesco Saponaro
regia e spazio scenico Francesco Saponaro
scene Carmine De Mizio
costumi Anna Verde
luci Gianluca Sacco
aiuto regia Serena Marziale
assistente ai costumi Daria Bonavita
direttore di scena Costantino Petrone
fonico Daniele Chessa
attrezzista Susi Schiappapietra
realizzazione scene Vincenzo Fiorillo e Paolo Immarrone
“Arrivare alla semplicità, all’umanità drammatica e bruciante, senza artificio ma con dignitosa aristocratica linea d’artista è cosa estremamente difficile, che esige enormi fatiche e grandi rinunce: ed io non so se ci sono riuscita”.
Titina De Filippo
Titina De Filippo è stata “artista dei superamenti”, ben oltre la condizione di compagna e sorella d’arte di Eduardo e Peppino.
“Talvolta mi piacerbbe essere soltanto una semplice donna” ha confessato in più di un’occassione.
L’arte e la famiglia sono stati gli ideali inscindibili della sua esistenza. Era un’artista autentica. Quest’innata vocazione, che la spinse a cimentarsi in molti campi, non l’abbandonò neanche negli ultimi anni della sua vita, quando il peso della malattia avrebbe dovuto obbligarla al riposo.
Personalità affascinante, ricca di interessi ma anche di private fratture esistenziali, ha saputo coniugare il suo sguardo indipendente a una poliedrica vivacità creativa. Si è confrontata con la nuova fisionomia assunta dalla donna contemporanea in un’intesa profonda con tutte le sue “personagge”.
Sin dagli esordi ha sentito la necessità di una “stanza tutta per sé” in cui sperimentare il suo particolare percorso di interprete tra teatro e cinema, di autrice di gustosi atti unici, soggetti cinematografici e sceneggiature, poesie, collage e olii.
Maestra d’arte al fianco di grandi compagni di scena, Titina è stata Filumena ma non solo Filumena, come cercò di rammentare in quello straordinario numero di varietà in coppia con Mario Riva per Il Musichiere della Rai nel 1959.
Per raccontarla – al riparo dall’orizzonte filologico e imitativo – è stata scelta la tecnica compositiva dei collage a lei tanto cara, lavorando per frammenti, sketch, poesie e squarci autobiografici, in una rapsodia che tratteggia la figura di una donna-artista che ha illuminato il panorama culturale italiano del Novecento.