Visioni artistiche provenienti dal Medio Oriente per stabilire un saldo legame tra l’Europa e l’altra sponda del Mediterraneo. Nella sua terza edizione la rassegna “Erràtica” – organizzata e ideata dall’associazione culturale “Rareca” – esplora nuovi orizzonti e accoglie l’invito alla riflessione dell’artista Chada Halwani su problematiche sociali, politiche e culturali che muovono il processo creativo.
“Accogliere Chada è una grande opportunità per Erratica – ha spiegato la danzatrice Elena Paola Dragonetti, presidentessa dell’associazione culturale “Rareca” – che si potrà confrontare con temi come l’emigrazione, la guerra, la crisi economica e sociale, che toccano profondamente la realtà attuale di tutti i giorni e cambiano le prospettive e le visioni future soprattutto delle giovani generazioni”.
Il Programma – Domenica 18 giugno, a partire dalle ore 16 presso la sede dell’associazione “Rareca”, a via Boccalupo 4 a Fonte di Roccadaspide, si terrà la manifestazione “Rareca per le famiglie”.
Le artiste Chada Halwani e Valeria De Rienzo presenteranno laboratori creativi per piccoli e grandi, con a tema il segno grafico, la collaborazione, le forme e la co-costruzione di realtà immaginative.
Nel corso dell’iniziativa sarà presentato “Ortica”, un progetto di scuola in natura per i più piccoli che si tiene nello spazio affidato all’associazione e che ha come obiettivo quello di riflettere, insieme a genitori ed educatori, di alternative pedagogiche, scuole all’aperto, istruzione parentale.
Farà da corollario all’incontro la proiezione del docu – film “Ma vaffa’ unschooling”, girato in occasione del raduno della Rete Scuola Familiare tenuto nel 2015 a Castel d’Emilio (Ancona).
Lunedì 19 giugno alle ore 18, nei locali della Biblioteca Erica di Capaccio Paestum, si terrà la manifestazione “Erratica 2023 – Tenere il mare”, che avrà come protagonista l’artista Chada Halwani, in residenza d’artista a Capaccio-Paestum e che sta sviluppando il suo progetto di ricerca “Voci, accenti e Territori”, sostenuto dalla città di Berlino e dal Goethe Institut.
Il progetto nasce da un ricordo personale dell’artista che durante il 1982, quando Israele invase il Libano, fu costretta a separarsi dalla sua famiglia e a lasciare il paese. L’incontro è un’occasione per riflettere sull’attuale situazione del Libano, che vive un collasso politico, economico e una profonda crisi sociale che ha come conseguenza diretta un notevole processo migratorio. Lo spostamento fisico, la migrazione, il disorientamento di una generazione sono fenomeni dovuti necessariamente a periodi storici segnati da guerre, invasioni, crisi economiche e politiche. Questi sono i temi che l’artista vuole far emergere con un lavoro di studio e ricerca a partire da suoni, voci e narrazioni personali, familiari e collettive per ancorare il corpo e il pensiero ad una memoria storica, ma anche profondamente intima e privata.
L’artista sarà accompagnata dalla mediazione e cura di Marco Izzolino, critico e studioso di arte contemporanea.
Marco Izzolino, studioso di alfabetizzazione visiva e didattica museale. Organizza mostre di arte contemporanea in spazi espositivi sia pubblici che privati; la caratteristica principale dei progetti da lui curati o ideati è quella di reinterpretare contesti storici o ambientali, rendendoli conformi agli usi, ai significati e ai bisogni che la comunità cui appartengono gli attribuisce oggi. Organizza itinerari artistico-culturali nei principali siti storici della regione Campania, in modo indipendente e per i principali tour operator della regione. Dal 2015 è consulente didattico dell’ufficio patrimonio artistico di ANM spa (Azienda Napoletana Mobilità) che gestisce le Stazioni dell’Arte della Metropolitana di Napoli. Da 2015 cura il Premio Raffaele Pezzuti per l’Arte, l’unico concorso pubblico per giovani artisti del Comune di Napoli, finalizzato all’installazione di un’opera d’arte permanente nella stazione Vanvitelli (Stazione dell’Arte) della Metropolitana di Napoli. Ad Ottobre 2021 ha fondato, insieme ad altri due soci, L’Arsenale di Napoli, una startup culturale che mira a far sì che il territorio partenopeo sia percepito come un unico museo, definito museo “liquido”, secondo un modello pensato specificamente per valorizzare il patrimonio artistico e culturale immateriale di Napoli.
Chada Halwani è una danzatrice e artista visiva che vive e lavora tra Berlino e Beirut. Lavora con la ricerca sul movimento del corpo, installazioni sonore e visuali, fotografia. La sua ricerca artistica si interroga su come il corpo sensoriale può prolungare e generare oggetti di memoria che risuonano con il passato. Nei suoi progetti Cemento Gesto; Voci, Accenti e Territori si interessa su come la storia degli spostamenti fisici e storici è collocata nella memoria del corpo. Il ritorno in Libano: Chada ha vissuto fuori dal suo paese d’origine durante gli ultimi 15 anni della sua vita e solo negli ultimi anni ha iniziato un processo crativo e di ricerca che potesse creare una nuova ancora con la sua città, Beirut.
Gli appuntamenti di domani e lunedì fanno seguito ad una residenza d’artista collettiva che si è tenuta lo scorso venerdì nell’Hangar di Albanella, in via santa Sofia. L’iniziativa – che si è posta come una chiamata alle arti – ha permesso ad Erratica di riempire uno spazio vuoto, abbandonato e disabitato, costruito una decina di anni fa e pensato per ospitare e accogliere l’arte. Hanno risposto alla chiamata 15 artiste e artisti, impegnati nella diffusione dell’arte contemporanea sul territorio cilentano, italiano e internazionale in diverse espressioni artistiche, quali immagine, fotografia, segno pittorico, architettura, movimento, danza, suono.