Focus sulla Campania e i suoi terremoti. La professoressa Emanuela Guidoboni, sismologa storica, ospite al Convegno “(In)sicurezza sismica: un conto alla rovescia”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Salerno, in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e l’IPE, Ingegneri per la prevenzione e le emergenze, ha illustrato la mappa del sisma in Campania dai sei gradi in su: 1456 Matese, 1466 Irpinia, 1561 Vallo di Diano, 1702 Benevento-Irpinia, 1732 Irpinia, 1857 Vallo di Diano e Val D’Agri, 1930 Irpinia, 1962 Irpinia, 1980 Irpinia. “C’è un incalzare dei terremoti sul territorio – ha osservato la Guidoboni – eppure c’è il rischio di una deriva fatalista e tutto ciò che si sa rimane chiuso tra gli addetti ai lavori”.
Le spiegazioni date nella storia agli eventi sismici fanno capire il motivo della difficoltà di agire con serietà per fare in modo che ogni terremoto non diventi un disastro: “La rassegnazione con sentimento religioso, una punizione divina, la volontà divina”. La Guidoboni ha compiuto un excursus del pensiero, rispetto ai fenomeni della natura, da D’Aquino a Kant e i suoi tre saggi sul terremoto, fino alla nascita della teoria della deriva dei continenti, la teoria tettonica a zolle, che ha solo cinquant’anni e localizza più di 30mila epicentri. Meno seguita è la teoria dell’espansione della terra.
Il primo progetto di casa antisismica è del napoletano Pirro Ligorio, che dopo il terremoto del 1870 a Ferrara, disse che: “Difendersi dai terremoti è un dovere dell’intelletto umano”.
Per secoli i terremoti sono stati ricordati solo sulle Pale delle Chiese.
Spesso le ricostruzioni non fatte bene aprono a nuove distruzioni, perché è ancora rara la consapevolezza che i terremoti ritornano.
Due foto: la distruzione di Pertosa nel 1857 e quella di Amatrice del 2016, hanno mostrato come la risposta e quindi gli effetti del terremoto non sono cambiati in quasi duecento anni.
In Italia la probabilità che accada un terremoto distruttivo nell’arco di un anno è molto alta, circa 20%. Elevato è anche il rischio sismico per la diffusa vulnerabilità che caratterizza il costruito, per l’esposizione di persone e beni industriali. Un insieme di fattori umani (economici, sociali e culturali) fa del terremoto una grave e costante minaccia. Negli ultimi cinque secoli ci sono stati 88 disastri simici, in media uno ogni cinque anni e mezzo; dall’Unità d’Italia (1861) ad oggi ce ne sono stati 36, in media uno ogni quattro anni e mezzo, oltre a 170 eventi minori, causa di danni. Paesi, borghi e città che hanno subito nella loro storia una grave distruzione sismica (anche più volte) sono oltre 4.800: un panorama urbanistico quasi sconosciuto anche ai professionisti dell’abitare, in cui la Campania – una delle regioni più documentate della storia sismica italiana – ha pagato costi altissimi. Adattarsi al carattere sismico di un territorio significa trovare le risposte per difendersi e limitare le perdite.
Coinvolgente e toccante l’intervento del presidente dell’IPE, Patrizia Angeli, che ha raccontato il contributo fornito dagli ingegneri nelle varie fasi dell’emergenza post sismica. Alcune anticipazioni hanno riguardato anche il D.LGS 224 di pochi giorni fa, noto come Riordino della Protezione Civile, che vede gli Ordini ed i professionisti nel Nucleo Nazionale di intervento. Per l’occasione, sono stati consegnati 180 attestati di encomio, in segno di stima, riconoscimento e ringraziamento, agli Ingegneri Agibilitatori AeDES, FAST e DATA ENTRY, che costituiscono il Nucleo Operativo dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Salerno, per il qualificato impegno profuso nell’ambito delle attività tecnico scientifiche, di rilievo dei danni e valutazione di agibilità post-sisma a supporto della Protezione Civile Nazionale in occasione del terremoti nel Centro Italia sull’Isola di Ischia.
Il Convegno è stato introdotto dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Salerno Michele Brigante e concluso dal Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano, entrambi da anni impegnati su queste tematiche.