Al Teatro Verdi "Non ti pago" con la regia di Luca De Filippo dal 2 al 5 dicembre.

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max_9c525fdee101bd1cc5678acc53178fa7Da mercoledì 2 dicembre a sabato 5 dicembre (ore 21) e domenica 6 dicembre (ore 18.30) andrà in scena, al Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno, “Non ti pago”, uno dei capolavori di Eduardo De Filippo, per la regia del compianto Luca De Filippo, scomparso solo pochi giorni fa.

Scheda spettacolo

Gianfelice Imparato in “Non ti pago” di Eduardo De Filippo, regia Luca De Filippo, con Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo e, in ordine alfabetico, Giovanni Allocca, Federica Altamura, Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Andrea Cioffi, Viola Forestiero, Paola Fulciniti.

scene Gianmaurizio Fercioni
costumi Silvia Polidori
musiche Nicola Piovani
luci Stefano Stacchini
aiuto regia Norma Martelli
aiuto scene Olivia Fercioni
aiuto costumi Pina Sorrentino

Continuando il lavoro di approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo, a partire dallo scorso mese di ottobre la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo sta proponendo Non ti Pago, commedia tra le più brillanti del repertorio eduardiano. Lo stesso stesso grande drammaturgo partenopeo l’ha definita: “una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto”.

Gianfelice Imparato, interprete eccellente che ha una lunga storia teatrale con la Elledieffe, sostituirà nel ruolo del protagonista Luca De Filippo, scomparso la scorsa settimana all’età di 67 anni. Il 10 novembre il noto ed amato attore e regista napoletano, figlio del grande Eduardo, era stato ricoverato d’urgenza. Diagnosi: una discopatia. Successivi ed immediati accertamenti hanno confermato purtroppo un male incurabile, fulminante.

Con Non ti Pago la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo porta avanti un percorso specificatamente tematico preceduto, nella stagione 2013/2014, dall’allestimento di Sogno di una notte di mezza sbronza” che ne costituisce il prologo naturale.
La commedia parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata, che nella cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce e miseria non rinuncia però alla speranza, all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore.
Il protagonista, Ferdinando Quagliolo, è personaggio ambiguo e surreale, che vive tra sogno e realtà.
Gestore di un botteghino del lotto a Napoli, è un accanito giocatore eccezionalmente sfortunato.
Al contrario, il suo impiegato Mario Bertolini, suo futuro genero, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite e, addirittura, un giorno gli capita di vincere una ricca quaterna di quattro milioni delle vecchie lire, datagli in sogno proprio dal defunto padre del suo datore di lavoro.
Accecato da una feroce invidia, Don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per sè. Egli sostiene che lo spirito di suo padre avrebbe commesso un involontario scambio di persona recandosi per errore nella vecchia abitazione della famiglia Quagliolo, dove ora risiede il giovane Bertolini.
La commedia si sviluppa intorno ai vari tentativi di Ferdinando di appropriarsi del biglietto vincente con esasperate contese, dispute surreali e grottesche maledizioni…