Molti comuni hanno moltiplicato illegittimamente la tassa sui rifiuti, la Tari, applicando più volte, anche su garage, soffitte e cantine, la quota variabile che caratterizza questo tributo. Il risultato è che il balzello è stato complessivamente gonfiato ed in alcuni casi è anche raddoppiato. Il problema non è di poco conto, visto che riguarda molti comuni, alcuni anche grandissimi.
Tra i primi comuni analizzati in provincia di Salerno, dopo la nostra attenta analisi, irregolari sono risultati per ora Pontecagnano e Sala Consilina, ma sicuramente altri comuni saranno interessati.
Il comune di Pontecagnano per il pagamento della TARI come da apposito regolamento comunale:
- Prevede una tariffa specifica per il box pertinenza quale quota fissa, da calcolarsi sul numero di mq dell’immobile con applicazione dell’aliquota prevista quale quota fissa per 1 occupante;
- Prevede per il medesimo immobile anche il pagamento della quota variabile con applicazione dell’ aliquota prevista quale quota variabile per 1 occupante (art. 11 comma 4 regolamento comunale in materia di TARI);
però, contrariamente a quanto effettuato dall’ente, la normativa speciale vigente impone, in presenza di pertinenze ed ai fini della determinazione della TARI di:
- applicare l’aliquota di riferimento in maniera unitaria all’abitazione e alla pertinenza effettuando il relativo calcolo sulla metratura complessiva dei due immobili;
- di applicare la quota variabile, computata sul numero degli occupanti dell’immobile di residenza, una sola volta e non in maniera disgiunta sul bene principale e sulla pertinenza.
Ora, sebbene il regolamento adottato dal comune preveda una riduzione del 20 % sull’importo finale determinato per le pertinenze, risultano comunque corrisposte somme in misura superiore al dovuto ( + 40/60 €)
Hanno diritto al rimborso:
- tutti i contribuenti utenti domestici, residenti e non, e utenti non domestici in regola con i pagamenti che abbiano una pertinenza di utilità all’immobile principale ( es. box, garage o cantina situata nello stesso stabile del bene principale)
- il rimborso è previsto dal 2014, anno in cui è entrata in vigore la TARI, ad oggi.
Cosa dunque fare?
“Consigliamo innanzitutto”– afferma l’Avv. D’Angelo dell’Ufficio Legale Codacons Campania – “di effettuare il pagamento dell’ultima rata prevista per il giorno 30 novembre al fine di evitare azioni di recupero, poi siamo pronti a chiedere il rimborso ed invitiamo i contribuenti interessati” “a recarsi presso la nostra sede, dove è pronto il modulo, con:
1) una copia di documento identità e codice fiscale;
2) fotocopia di tutte le quietanze dei pagamenti effettuati per i quali si intende chiedere il rimborso.
“La documentazione” – continua l’Avv. D’Angelo – “potrà essere inviata a mezzo mail all’indirizzo codacon.campania@gmail.com e l’utente sarà contattato per prendere appuntamento per la sottoscrizione dell’istanza di rimborso”.
“Il rimborso” – conclude l’Avv. D’Angelo – “dovrà avvenire entro 180 gg scaduti i quali se non è stato effettuato alcun riscontro all’istanza o sarà stato negato il rimborso si potrà agire innanzi alla commissione tributaria entro i successivi 60 gg.”.
[per maggiori informazioni rivolgersi al n. 348 131 7491]