(montaggio e riprese a cura di Orlando Napoli)
Dopo il successo del Cilento Wine Festival, il seicentesco borgo di Cicerale, per il quarto anno consecutivo, torna ad accogliere la “Festa dei Ceci”.
Fino a Venerdì 23 Agosto il tempo necessario per degustare i tradizionali piatti a base di ceci. Questi ultimi, simbolo di eccellenza di Cicerale, da Luglio 2012 insigniti del Presidio Slow Food a sostenimento delle piccole produzioni che rischiano di scomparire.
“Taglio del nastro” ieri, Mercoledì 21 Agosto a partire dalle 20,00 con il convegno “Ceci…e non solo! Culture, gastronomia, arte del vivere.” Ospiti il Dott. Antonio Bottiglieri Direttore di www.gazzettadisalerno.it, il Sindaco Francesco Carpinelli, il Presidente della Pro Loco di Cicerale Matteo Del Galdo ed il Dott. Alessandro Livrieri.
Fra i promotori dell’evento, oltre il Sindaco e il Presidente della Pro Loco, anche il Vicesindaco Angelo Torrusio.
Grande attenzione dedicata al cece di Cicerale che “non è solo un seme ma soprattutto un lievito” che si auspica “agiti e faccia crescere un’idea altra in territori e comunità. Che non solo faccia restare al Sud ma che faccia venire dal Sud, cioè reinventi segmenti e percorsi. E Sappia costruire il nuovo!”
A seguire rappresentazione dei mestieri di una volta e di oggi e la musica di Armando Rizzo (Fisarmonica), Pasquale Lancuba (Fisarmonica) e dei suonatori di musiche tradizionali locali.
Stando ai dati di Slow Food, infatti “Il nome Cicerale testimonia una produzione importante sin dal Medioevo. E ancora oggi nei terreni di Cicerale si produce una varietà locale di piccoli ceci rotondi, dal colore leggermente più dorato rispetto a quelli comuni, con sfumature nocciola chiaro, e dal sapore intenso. Per il suo basso contenuto di umidità alla raccolta si conserva per molto tempo e tende ad ingrossarsi notevolmente in fase di cottura. Per coltivarlo si seguono i criteri dell’agricoltura biologica, non si usano prodotti chimici e non si fa irrigazione. La raccolta, alla fine di luglio, è molto faticosa. Quando il seme è maturo le piante ormai secche vengono estirpate in campo e lasciate in loco ad asciugare, fino a che non sono abbastanza secche per la trebbiatura. Si appoggiano le piante su sacchi di iuta, si coprono e si battono con grossi bastoni di legno oppure si trebbiano con una piccola trebbiatrice posta a ridosso del campo e alimentata a mano. Il terreno accidentato e la presenza sulla pianta di baccelli molto vicini al terreno impediscono l’utilizzo di una trebbiatrice semovente.”
Motivo d’orgoglio per Pasquale Valente, Assessore al Turismo, Bilancio e Ambiente.
Ultimi due giorni, oggi e domani per lasciarsi ammaliare dai sapori di Cicerale, nella “terra quae cicera alit”, nella terra che nutre i ceci.