Orate e spigole oggi, come ieri, questo alimento resta popolare e ambito nella dieta mediterranea, pochi sanno che il 90% del cosiddetto pescato è di provenienza stanziale, allevato in grandi e profon -de vasche reticolari calate nei fondali interni di baie e insenature dei mari, mentre per pochi il prelibato piatto si connota del titolo di pescato fresco, indicazione non sempre sicura!
Le esigenze commerciali e alimentari odierne, legate ad un mercato esigente richiedono spesso una continua somministrazione del prodotto. Al consumatore non interessa il ciclo naturale del pesce somministratogli, ma il buon prezzo, tra l’altro le differenze organolettiche e nutritive incidono poco anzi gli allevamenti ittici garantiscono miglior selezione e accuratezza dello sviluppo, controllato dagli esperti.
Sono proprio queste considerazioni iniziali emerse da conversazioni con i vettori del pesce internazionale che mi ha indotto ad approfondire l’argomento che investe una voce importante del lavoro di un paese mediterraneo, come la GRECIA. Nella fascia occidentale della baia di IGUMENIZA fino al confine dell’ALBANIA: una litoranea costiera che si impernia su una cit-tadina semplice ed essenziale, come SAGIADA, a bassissimo impatto ambientale, essendo poco abitata, è tutto un susseguirsi di paludi, ha trovato il più esteso insediamento ittico-colturale del pesce di medio taglio che fornisce quasi tutta l’ITALIA centromeridionale e le isole.
Parliamo di circa 190 quintali di pesce al giorno che assicurano la fornitura sui mercati ittici di BARI, ROMA, NAPOLI, PALERMO e CAGLIARI.
Sia subito detto anche, che questa costa interessata alla coltura ittica è quasi sicuramente la migliore fascia del canale di CORFU’, in cui purtroppo l’unico impatto ambientale è dato dall’intenso transito di traghetti.
La costa greca della TESPROZIA, nella prima parte fino a SAGIADA è bassa ed acquitrinosa, partendo dalla palude di DREPANOS che è costellata da qualche promontorio che domina l’umile e splendente cittadina di qualche migliaio di anime insieme ai contermini insediamenti di FILIATES e di NEA SELEUKEIA, donde scorre il rivo KALAMS che si impaluda di fronte al luminoso promon torio di BUKA. Dopo SAGIADA la costa si fa sempre più alta con piccole e bellissime rade e baie, nonché piccolissime spiagge e scoscesi dirupi di qualche torrentello, come quello di MAU-ROMATI, ove di recente è stato aperto un nuovo valico con l’ALBANIA e proprio qualche chilometro prima si sviluppa una stradina per la cittadina di LORIDA, regione naturale e disabitata ove c’è il paradiso dell’ITTICOLTURA che si espande a macchia di leopardo, lunga tutta questa costa intatta e vergine, ove stanziano gli impianti che assicurano proventi consistenti alla regione.
Tuttavia questo commercio, non so quanto florido e lucrativo, per gli importatori italiani e per i consumatori comincia a soffrire anch’esso di crisi, una volta redditizio anche per i GRECI -ALBANESI che sono riusciti a fornir un mercato esigente ad un prezzo concorrenziale, ora non regge più, stante il sempre maggior impatto del costo per farine alimentari provenienti dall’ITALIA, nonché per il deterioramento degli impianti da sostituire e per la manodopera sempre più esigente; infine incide la continua e ciclica integrazione dei vivai ittici, le spese di custodia, di prevenzione ed il controllo di qualità.
Domani che ne sarà del mercato del PESCE? Se effettivamente la piscicoltura ellenica cadrà di fronte all’imperversare di veti e concorrenze sfrenate nell’economia globale!
Giuseppe Pierri