Sull’ampliamento di Villa dei Fiori il Consiglio di Stato dà ragione alla Casa di cura e torto al Comune

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Il Consiglio di Stato ha dato ragione a Villa dei Fiori e torto al Comune di Nocera Inferiore. Il Comune bloccò l’autorizzazione all’ampliamento della struttura (chiesta nel 2015 per soddisfare i nuovi requisiti migliorativi richiesti dalla Regione) sostenendo che la documentazione fosse insufficiente. Da lì partì un lungo contenzioso a cui ora il Consiglio di Stato ha messo la parola fine. Nella sua sentenza dice infatti che la documentazione era completa, il progetto era definitivo e non di massima, le richieste con cui il Comune ha bloccato il progetto erano illegittime. Ora il Comune dovrà pagare le spese legali (5.000 euro) e rivedere la conformità del “progetto a finalità di interesse pubblico” entro 45 giorni. Le prime reazioni  alla sentenza sono quelle dei sindacati, da sempre in prima fila per la battaglia dell’ampliamento della struttura. Questo il commento del Capo Dipartimento della Sanità Pubblica e Privata della CISL FP di Salerno Pietro Antonacchio: “ll Consiglio di Stato ha dato ragione  a Villa dei Fiori e ora il Comune dovrà dare la licenza per costruire il nuovo padiglione. Prendere atto della pronuncia che riconosce un diritto, in quanto già autorizzato dai consigli comunali precedenti, è un dato che fa piacere e mostra come, di contro invece di favorire i processi di ristrutturazione e riqualificazione, le istituzioni locali sono miopi e contrastano qualsiasi tentativo delle aziende di favorire un miglioramento della qualità e  della quantità prestazionali, incuranti che le loro negative prese di posizione si riflettono anche sul mantenimento dei livelli occupazionali dei cittadini che si dovrebbero tutelare. Spero che il sindaco di Nocera Paolo De Maio sappia cogliere questo aspetto e questa concreta opportunità per tutta la sua comunità di riferimento. Ciò anche alla luce del fatto che la sentenza mostra come il precedente sindaco non  avesse strumenti concreti per contrastare la riorganizzazione e la riqualificazione della struttura. Si spera che il sindaco attuale favorisca nell’immediato l’avvio delle procedure tecniche e burocratiche per far partire i lavori e dare in tal modo certezza ai lavoratori anche nell’ottica di ipotizzare la creazione di nuovi posti di lavoro, ma soprattutto dare sicurezza e garanzia di cura qualificata agli utenti che si rivolgono a Villa dei Fiori, apprezzandone la professionalità e il valore etico e sociale sempre mostrato da decenni, aspetto quest’ultimo unico ed incommensurabile”. “Quella dell’ampliamento di Villa dei Fiori – dice Donato Salvato, della segreteria regionale della UIL FP – è stata una vicenda  paradossale. Si trattava di ampliare una struttura per rispondere ai nuovi requisiti imposti dalla Regione, creando servizi migliori per la sanità pubblica, posti di lavoro per realizzare il progetto, più occupazione nella riabilitazione. Il tutto senza un solo euro di denaro pubblico. A favore  c’erano i cittadini, i lavoratori, le associazioni, insomma tutti. Contro c’era solo un’ amministrazione comunale che ha fatto di tutto per bloccare il progetto, arrivando a dire che le carte non erano a posto. Era falso, come ha sentenziato il Consiglio di Stato. Ci furono fiaccolate, manifestazioni, proteste, ma non valsero a nulla. Furono raccolte 1.600 firme per portare la delibera in Consiglio Comunale ai sensi del regolamento comunale. Furono ignorate pure quelle. Addirittura il Comune, cosa mai avvenuta da nessuna parte, arrivò a dare mandato all’avvocatura per denunciare i lavoratori per aver fatto delle fiaccolate. E noi, come sindacato, fummo costretti a denunciare il sindaco di allora Manlio Torquato. Una brutta  pagina nella storia della nostra città. Oggi questa sentenza dice con chiarezza chi aveva torto e chi ragione. E chi ha fatto perdere tempo e denaro a tutti i cittadini di Nocera Inferiore. Ci consola però, e non è poco, che ora finalmente quel progetto potrà vedere la luce, dando più sanità e più lavoro senza costare nulla alle casse pubbliche. A parte il pagamento delle spese legali”.