“Una Camelia può cambiare il destino”. In questa frase, tratta dal libro “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery, è racchiusa l’importanza di un fiore che rappresenta, soprattutto all’inizio del 900, il simbolo forte dell’emancipazione femminile come ha spiegato il dottor Aldo Antonio Cobianchi, Delegato per la Campania della “Società Italiana della Camelia”, che ha raccontato la storia di un fiore che da sempre rappresenta l’universo femminile, durante l’inaugurazione delle terza edizione della “Mostra della Camelia”, organizzata dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi , Presidente dell’Associazione “Hortus Magnus” , con l’aiuto della Vice Presidente Rosanna Pugliese e di tutte le socie, presso il suggestivo e storico spazio dell’Arco Catalano di Via Mercanti. Il dottor Cobianchi ha spiegato che la camelia è un fiore capace di donare luminosità ed eleganza a qualsiasi donna:” Coco Chanel utilizza le camelie bianche, le più eleganti in assoluto, in tutte le sue creazioni: diventano quasi il suo marchio di fabbrica”. Cobianchi ha raccontato che la camelia è arrivata per la prima volta nell’Europa continentale, direttamente dall’Inghilterra, nel 1760, in Campania, a Caserta, dove poi fu messa a dimora nel Giardino Inglese della Reggia progettata da Luigi Vanvitelli:” Lì ancora oggi esistono i bolloni originali di quella Camelia che poi si diffuse in tutta Italia, in Francia, in Germania e in tutto il resto del continente europeo grazie a Lady Emma Hamilton, moglie del famoso ambasciatore, che la donò alla Regina Maria Carolina. La Camelia divenne così importante che un autore, Alexandre Dumas figlio, realizzò, nel 1848, il romanzo “La Signora delle Camelie”.
A ricordare che la camelia è il fiore simbolo del mese di marzo ed anche il significato attribuitole nel linguaggio dei fiori che è quello di ammirazione, stima e gratitudine, è stata la professoressa Clotilde Baccari Cioffi :” Vogliamo far conoscere il mondo delle camelie e le ricchezze arboree del nostro territorio”. La professoressa Baccari ha anche annunciato che il giorno otto aprile sarà inaugurata, nella “Villa Comunale di Salerno, la “Mostra della Minerva”. Il dottor Francesco Morra, Sindaco di Pellezzano, Consigliere Provinciale Delegato al Patrimonio Museale, Biblioteche e Beni Culturali ha portato i saluti del Presidente della Provincia Michele Strianese e spiegato che l’Ente Provincia sta mettendo a disposizione delle associazioni culturali del territorio il suo importante patrimonio storico architettonico e museale :” Grazie anche al supporto di queste associazioni, i luoghi storici della nostra Provincia possono divenire dei veri e propri contenitori culturali”. L’ingegner Gioita Caiazzo, Dirigente del Settore di Pianificazione Strategica e Beni Culturali della Provincia di Salerno ha ricordato i vari siti che fanno parte del patrimonio culturale della Provincia di Salerno: “Sono luoghi che appartengono al territorio, che vivono e vengono animati grazie all’organizzazione di eventi come quello organizzato oggi “. La dottoressa Paky Memoli, Vice Sindaco e Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Salerno, ha portato i saluti del Sindaco Vincenzo Napoli e sottolineato l’importanza della manifestazione:” Attraverso questo evento culturale, con i fiori, vogliamo lanciare un messaggio di pace nelle zone dove la pace non c’è: la camelia rappresenta la bellezza, la serenità, la speranza”. La Vicesindaco del Comune di Baronissi, la dottoressa Anna Petta, ha portato i saluti del Sindaco Gianfranco Valiante e ricordato la bellezza della “Villa Farina” di Baronissi: ” E’ un simbolo storico e un vanto del nostro territorio”.
Il professor Gennaro Saviello, Filologo Musicale, ha analizzato la camelia sotto il profilo drammaturgico e raccontato, attraverso un percorso di ascolto ispirato da ”La Traviata”, scritta dal librettista Francesco Maria Piave e musicata da Giuseppe Verdi, l’importanza che assume il fiore della camelia nell’opera verdiana: ” All’inizio del melodramma in tre atti Violetta Valéry porge una camelia, il suo fiore preferito, ad Alfredo Germont in risposta alla sua dichiarazione d’amore”. I talentuosi allievi del Conservatorio Martucci di Salerno diretto dal Professor Fulvio Maffia : il soprano vietrese Doroty Manzo, il tenore napoletano Gaetano Amore e il pianista Simone Matarazzo, hanno interpretato mirabilmente alcune arie tratte da “La Traviata”, coordinati dal Maestro Filippo Morace, Docente di Canto del Conservatorio salernitano, che ha spiegato il legame esistente tra il personaggio protagonista de “La Traviata: Violetta, e Giuseppina Strepponi, il noto soprano che fu compagna di Verdi:” Violetta e la Strepponi erano due donne che in quell’epoca avevano una loro indipendenza economica”. Il Maestro Morace ha anche annunciato che a breve saranno organizzati, dal Conservatorio Martucci di Salerno, dei concerti per la Pace: ” La musica unisce”.
Durante la manifestazione sono state esposte oltre settanta camelie di quindici varietà diverse dal vivaista Claudio De Santis, terzo figlio di Alfonso dei “Vivai De Santis “ di Lancusi. Ad impreziosire la Mostra le opere dedicate alla camelia realizzate dalla artiste : Maria Scotti, Cinzia Gaudiano, Concetta Carleo, Ida Mainenti, Rita Cafaro, Antonio Caroniti e Salvatore Criscuolo. Ammirate anche le camelie in seta realizzate a mano da Cristina Tafuri de “Le Fatelle”.
A presentare le camelie del territorio salernitano: un piccolo patrimonio da trattare come “ bene comune” , da conoscere, promuovere, salvaguardare, proteggere, sono stati degli appassionati cultori e coltivatori di camelie: l’avvocato Giuseppina Buongiorno, Proprietaria del “Giardino Gattacicova” di Cava de’ Tirreni ha raccontato che da circa trent’anni coltiva camelie :” Nel mio giardino, nella zona di Sant’Arcangelo, a ridosso di “Monte Finestra” , ci sono diversi esemplari di camelie japoniche che crescono in un habitat naturale molto favorevole”. Il dottor Alfonso Cesaro, è proprietario della magnifica “Villa Cesaro” di Cava de’ Tirreni, costruita nel 1780 nella frazione Pianesi, dove, in un giardino di oltre 2000 mq. ci sono camelie di oltre 200 anni, alte oltre 12 metri. Il dottor Cesaro ha dedicato una sua appassionata poesia alla camelia e alle donne intitolata “Camelia mia!” Il dottor Maurizio Senatore è proprietario del Camelieto nella frazione Sant’Anna di Cava de’ Tirreni dove ,da oltre dieci anni, coltiva con passione camelie di qualità diverse:” Oltre 120 esemplari di camelie japoniche e sasanqua. E’ consigliabile coltivare le camelie tenendole all’ombra, magari di un’altra pianta”. Il rodologo e cameliofolo di Castellabate, Francesco Guercio, appassionato cultore di camelie ha raccontato la storia della camelia e spiegato che esistono magnifici esemplari di camelie nelle dimore storiche campane:” La fertilità naturale del suolo ha creato le condizioni ideali per la longevità di questi esemplari che prediligono terreni sciolti, rifuggono i terreni argillosi, odiano la siccità e prediligono climi freschi e umidi”. La signora Paola Farina, proprietaria di “Villa Farina” in Baronissi ha raccontato che la Villa è nata agli inizi dell’800:” Nel 1840, sotto Re Ferdinando IV Borbone di Napoli, per volere di Nicola Farina. E’ denominata da molti “La piccola Capodimonte” in quanto le maestranze che la realizzarono furono gli stessi che realizzarono la Reggia di Capodimonte”. La professoressa Maria Dorotea Napoli, socia dell’ Hortus Magnus, che ha pubblicato un libro sul “Giardino Inglese di “Villa Farina” a Baronissi, ha presentato le camelie storiche presenti nel “Parco della Villa:” L’architetto botanico Frederch Dehnhardt che progettò il Giardino di “Villa Farina”, fu lo stesso che realizzò il “Parco dei Principi” della Reggia di Capodimonte e di altri Grandi parchi della Napoli del tempo. In questo giardino che è un “Orto Botanico”, ci sono camelie di circa due secoli: 26 “Ibridi di Camelie” che si sono ambientate alla perfezione, grazie al clima particolare di Baronissi” ”. La Dirigente Scolastica del Liceo Classico De Sanctis di Salerno Cinzia Lucia Guida ha annunciato che sarà creato un Camelieto nel giardino della scuola: ” Abbiamo già una serra e un roseto e vorremmo creare, con l’aiuto della professoressa Baccari Cioffi, un percorso olfattivo per le persone ipovedenti e per le persone con disabilità”. Tra le camelie esposte sono state premiate le “Regine della Mostra della Mostra della Camelia”: le più singolari per bellezza, eleganza e perfezione del fiore. Per la Valle dell’Irno sono state premiate le camelie di Don Antonio Santoro, Paola Farina e Luca Barbarulo; per la Valle di Cava de’ Tirreni le camelie di Maurizio Senatore, Pina Buongiorno e Alfonso Cesaro. (Foto di Rosa Borrelli, Massimiliano Torre e Massimo Zega).
Aniello Palumbo