Nella seduta di Laurea in Matematica di mercoledì 20 febbraio, presso l’Università di Salerno, la studentessa Barbara Porcelli discuterà una tesi dal titolo “Analisi della varianza e sue applicazioni al gettito IRPEF in provincia di Salerno”. Nel lavoro di tesi, le metodologie della statistica matematica sono state applicate ai dati delle imposte IRPEF pagate nel triennio 2009-2011. Lo studio si riferisce ad ognuno dei 158 comuni della provincia di Salerno, partendo dal meno popoloso, Valle dell’Angelo, via via fino ai più grandi, passando per il valore mediano, registrato a Corbara. Dall’indagine emerge un trend di crescita del gettito IRPEF nel triennio in esame, con un valore totale di 1640 milioni di Euro nell’anno 2011. È stato anche possibile costruire un utile strumento di studio e di previsione: le curve di regressione IRPEF basate sulla popolazione residente. Escludendo il comune di Salerno, che fa dato a sé, l’esame delle 14 aree geografiche rimanenti della provincia ha fatto registrare un gettito ampiamente superiore alla media (in relazione alla popolazione residente) nelle zone più prossime al capoluogo: Costa d’Amalfi, Valle dell’Irno, Piana del Sele. Altri riscontri positivi sono emersi anche nel Cilento, nelle aree Alento e Monte Stella, Gelbison e Cervati, Bussento. Il quadro è comunque molto variegato, con situazioni a macchia di leopardo: all’interno di aree con gettito inferiore alla media si ritrovano comunque comprensori con risultati positivi, come ad esempio l’Alto Cilento e l’Alta Valle del Calore salernitano.
Il relatore della tesi, Antonio Di Crescenzo, docente di Calcolo delle Probabilità e Statistica dell’ateneo salernitano, si esprime così: “Il lavoro d’indagine è ancora ad uno stadio iniziale. Contiamo di poterlo ampliare in futuro, anche se la scarsità di fondi per la ricerca non consente di essere particolarmente ottimisti. Il supporto delle strutture e dei laboratori del Dipartimento di Matematica, unitamente a finanziamenti esterni che intendiamo poter acquisire, costituiranno un elemento di ulteriore sviluppo per ricerche nell’ambito della matematica applicata e della statistica. Non dimentichiamo che il fine ultimo è la formazione dei nostri studenti, che vogliamo rendere sempre più competitivi nel mercato del lavoro. Le competenze di tipo logico-analitiche, il rigore metodologico, la capacità di costruire modelli formali ed affrontare problemi con metodi computazionali rende i laureati in matematica in grado di proporsi come validi elementi nelle più varie realtà lavorative. Non mancano riscontri concreti di aziende e centri di ricerca che per le loro attività si avvalgono di neolaureati con solide competenze in discipline della matematica applicata e della statistica.”