La storia siamo noi, iniziava così una canzone di Francesco De Gregori, un concetto che può sembrare banale, la storia è fatta di persone.
E di persone che hanno fatto la storia, una pagina della storia di un paese che forse troppo presto è stata dimenticata, probabilmente travolta dall’accelerazione a cui siamo sottoposti nel mondo de web 2.0 e dei social, si è parlato nella terza serata di “Un Libro Sotto Le Stelle”, la rassegna letteraria nazionale promossa ed organizzata dall’Associazione Meridiani, che è in corso di svolgimento nella splendida cornice dei giardini del Lungomare Amendola a Maiori, nella Costiera Amalfitana.
A condurre la serata il giornalista Pino Blasi, mentre ha portato i saluti del Comune di Maiori Bonaventura Landi, Consigliere delegato alla Cultura, che ha posto l’accento sull’opportunità che offre la cultura per creare un flusso turistico destagionalizzato e non vincolato alla stagione estiva.
Dunque protagonista è la storia, la storia di un paese, di una nazione intera che ad un certo momento, nell’immediato dopoguerra, ha voluto dire basta. Basta ad essere considerati gli ultimi, gli inaffidabili, le ultime ruote del carro, i traditori, quelli che avevano perso la guerra e che neanche avevano diritto a prendere parte alle Olimpiadi di Londra del 1948.
Comincia da qui il racconto di Francesco Pinto, direttore del Centro di Produzione RAI TV di Napoli, artefice di numerosi successi televisivi, da Un Posto al Sole a Made in Sud, che ha scritto per Mondadori due volumi, “La strada dritta” ed “Il lancio perfetto”.
Adolfo Consolini vince la Medaglia d’oro nel 1948 nel lancio del disco, a Londra neanche avevano l’inno italiano, 12 anni dopo Consolini legge il giuramento di lealtà ad un’altra Olimpiade, Olimpiade organizzata dall’Italia. Ne sono successe di cose in questi 12 anni, l’Italia era un paese che importava carbone dal Belgio in cambio di forza lavoro, uno scotto altissimo nella strage di Marcinelle, 380 minatori su 400 vittime sono italiani.
In 5 anni l’Italia diventa un paese industrializzzato.
E’ quest’Italia che costruisce quella che verrà poi definita un’opera d’arte, l’Autostrada del Sole, che in meno di 8 anni viene ultimata, con tutti i cantieri che consegnano i lavori prima del previsto.
E’ l ‘Italia di ex partigiani come Enrico Mattei e Giulio Onesti, ma anche di persone meno conosciute come Fedele Cova, l’uomo a cui viene affidato il compito di realizzare l’Autostrada, o come Eduardo Arnaldi, fisico nucleare, uno dei “ragazzi di Via Panisperna”, che rifiuta l’offerta fattagli da Enrico Fermi (che gli propose di ricoprire la cattedra di fisica nucleare a Chicago, e di fatto di seguirlo verso il Nobel) perché ritiene che la scienza e la ricerca debbano essere libere e svincolate dagli scopi militari.
Pinto racconta queste storie senza alcun intento nostalgico, ma con la consapevolezza che è questa a storia dell’Italia, un’Italia che aveva meno risorse di quella attuale, e che agli occhi della comunità internazionale era considerata anche peggio di come è considerata adesso, una nazione di traditori, una nazione che alle Olimpiadi di Londra nel 1948 neanche avrebbe dovuto partecipare, e che invece appena 12 anni dopo le Olimpiadi le ospita, facendo da teatro alla leggendaria impresa di Livio Berruti sui 200 metri, splendidamente raccontata alla radio da Paolo Valenti.
A fare da graditissimo sottofondo musicale con brani dell’epoca, da “Nel blu dipinto di blu” a “Sapore di sale”, il duo Claudio & Diana.
Un Libro sotto le Stelle continua con altri 3 appuntamenti, sabato 22 sarà ospite Ciro Salatiello, chef ufficiale della Società Sportiva Calcio Napoli, che presenta il suo libro “Gli ingredienti di una vita”, domenica 23 sarà presentato il romanzo d’esordio dell’inviato di Sky TG 24 Gianluca Ales, il noir “Una notte sbagliata”, infine lunedì 24 interverrà il magistrato Giovanni Tartaglia Polcini, consulente giuridico del Ministero Affari Esteri , autore del volume “231 E USURA tra responsabilità bancaria e abuso del contenzioso”.