Anno nuovo, vecchi problemi in Costiera Amalfitana. Dopo l’ultima ondata di piogge della scorsa settimana, infatti, nuovi crolli e nuove frane stanno causando disagi e rallentamenti sulla Strada Statale 163. Una prima frana si era verificata a Minori, in prossimità dell’Istituto Turistico, ma le dimensioni contenute dell’evento, oltre a qualche rallentamento nel traffico, non hanno causato ulteriori danni.
Ben diversa invece la situazione a Conca dei Marini, in prossimità dell’Hotel Saraceno, dove a seguito del distaccamento di grossi massi, la strada è stata del tutto interrotta, costringendo passanti e pendolari ad imboccare un percorso alternativo per raggiungere le località di Praiano e di Positano, attualmente quasi del tutto isolate. Non è un’esagerazione parlare in questo caso di una tragedia sfiorata. Basti osservare le dimensioni del masso caduto, per rendersi conto di quello che sarebbe potuto accadere se al momento del crollo fosse stato presente un veicolo od un passante.
La situazione ha dell’incredibile: da giorni la strada è bloccata, i massi che si sono distaccati dal costone roccioso giacciono a terra, il tutto nel più completo abbandono. I cittadini sono indignati, specialmente quelli che da Positano sono costretti a spostarsi verso Amalfi e quello che più preme sapere è il perché non si riesca o non si voglia intervenire subito per rimuovere i massi, riaprire la strada al traffico e, cosa più importante di tutte, mettere in sicurezza quel tratto di costone roccioso privo di reti contenitive, e che potrebbe costituire ancora un serio pericolo. E qui sorge un’altra domanda scottante, ovvero di chi sia la responsabilità di tutto questo. Ebbene, questa parola rimbalza come una patata bollente da più parti, a cominciare dalle autorità provinciali, all’Anas, proprietaria della strada e per finire ai sindaci dei comuni coinvolti, in un continuo gioco di reciproche accuse. Insomma, la responsabilità, a detta anche di qualche sindaco, sarebbe “di tutti”, e sempre “tutti” dovrebbero impegnarsi per trovare la più celere risoluzione del problema. Ma chi si nasconde dietro questo “tutti”? Chi deve intervenire, allora, e con quali risorse?
Probabilmente quello che si aspetta sono alcuni finanziamenti che dovrebbero dar via ai lavori, che si spera vengano portati a termine nel più breve tempo possibile, senza che i cantieri rimangano aperti per mesi, forse anni, come già accaduto in altri punti della statale 163. Mentre, allora, si cerca di capire chi ci sia dietro “tutti” e si spera che non ci siano nuove violente ondate di pioggia a peggiorare la situazione, la strada resta chiusa, i massi restano a terra, i paesi di Positano e di Praiano restano isolati. Insomma, nonostante l’anno nuovo, il problema del dissesto idrogeologico e della messa in sicurezza della Statale 163 resta una delle tante piaghe poco curate e mai risanate che affliggono la Costiera Amalfitana.