Standing ovation per la prima volta di Riccardo Muti al Ravello Festival. Pubblico entusiasta alla fine dei 70 minuti di musica regalate dal maestro alla Città della Musica. Sul parquet dell’Auditorium Oscar Niemeyer l’Orchestra Luigi Cherubini e la meravigliosa voce di Rosa Feola.
Muti ha scelto per Ravello l’articolato programma eseguito per il concerto di chiusura del Festival di Spoleto, un omaggio alla scuola operistica napoletana, rappresentata da Cimarosa, Bellini e Mercadante che seppero influenzare anche Mozart e Verdi.
Ad aprire la serata l’Ouverture da “Il Matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa, poi il palco è stato tutto di Rosa Feola, che ha cantato uno dei brani più dolci del Don Giovanni, l’Aria donna Anna “Crudele!… non mi dir, bell’idol mio”, dove il canto della Feola, così pieno di amore e sofferenza, è stato accompagnato dalla musica struggente dei fiati. E ancora il recitativo e romanza “Eccomi in lieta vesta…” da i Capuleti e i Montecchi e l’“Ave Maria” dall’Otello di Verdi. Qui soprano e orchestra hanno viaggiato in un’armonia quasi perfetta sostenuta dall’acustica dell’Auditorium dal quale si è levato un canto diventato una vera preghiera di fede. Dopo l’incompiuta di Schubert, gran finale con una delle pagine più care al Maestro Muti: la Sinfonia Spagnola da “I due Figaro” di Saverio Mercadante. La brillantezza e precisione con cui viene eseguito lo spartito, regala al pubblico un’esperienza unica che chiude il concerto sottolineando l’intesa speciale tra Muti e la ‘sua’ Orchestra giovanile. Anche da Piazza Duomo, il pubblico ha salutato il maestro con una standing ovation, sperando che questa sia solo la prima di tante serate da vivere insieme. Alla prossima maestro! (ph Pino Izzo)