È stato il debutto di Lisette Oropesa a chiudere la lunga stagione di programmazione della Fondazione Ravello. Tre bis e tanti applausi per uno dei più importanti soprani di oggi, acclamata sui palcoscenici dei più grandi teatri del mondo.
La Oropesa, accompagnata all’Auditorium Oscar Niemeyer dalla Nuova Orchestra Scarlatti, particolarmente ispirata, diretta da Fabrizio Maria Carminati ha dato sfoggia di tutto il suo talento interpretando sette gemme del suo repertorio: Fiorilla, Giulietta, Hélene, Isabelle, Musetta e Manon.
Il programma scelto per questo inedito Concerto di Santo Stefano ha spaziato infatti tra alcune delle arie più famose del melodramma nelle quali la Oropesa ha brillato. Nel post concerto, raggiante per la standing ovation finale tributata dal pubblico di Ravello, ha confidato di essere impaziente di debuttare alla Scala e felice di aver dato un assaggio di quello che sarà con l’interpretazione di una delle arie più complesse de I Capuleti e i Montecchi e cioè Eccomi in lieta vesta. Oh! quante volte, oh quante! dal I atto dell’opera di Bellini.
A completare la scaletta, pagine sinfoniche d’apertura con Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, confronto con il brio della Sinfonia d’opera di Giovanni Paisiello e passaggio alla sinfonia di Norma di Vincenzo Bellini, prima di chiudere con la sinfonia da Don Pasquale. Una serata piovosa e fredda nella Città della Musica che è stata rischiarata dalla musica.
La Fondazione Ravello dà appuntamento al suo pubblico al 2022 anno che vedrà oltre alla celebrazione del ventennale dell’istituzione anche la 70esima edizione del Ravello Festival.