pubblichiamo l’appello che i lavoratori stagionali della Costiera Amalfitana hanno inviato ai sindaci di tutti i comuni perchè si facciano portavoce presso il governatore De Luca
Egregio Governatore Vincenzo De Luca,
gli esiti infausti della crisi sanitaria sull’intero impianto economico della regione Campania e in particolare sui comparti produttivi più fragili – come quello del turismo stagionale, per definizione precario e condizionato da fattori imponderabili – gettano un’ombra sinistra sugli instabili equilibri sociali della nostra terra.
La categoria (non ancora riconosciuta come tale!) dei lavoratori stagionali – oltre 35.000 unità nella sola regione Campania – è stata tra le più penalizzate dall’azione del Governo. Le misure anticrisi adottate hanno richiesto l’applicazione di criteri che mal si adattavano alla natura eterogenea del comparto e che sono risultati arbitrari ed iniqui nella selezione dei beneficiari dei “bonus Covid19”. Inoltre, già nel 2015, la categoria dei lavoratori stagionali aveva subito il dimezzamento dell’indennità di disoccupazione che aveva minato la sua posizione e che l’ha condotta stremata a quest’ultima emergenza.
Oggi, molte aziende ripartiranno, ma altrettante resteranno chiuse. I flussi turistici saranno ridotti, gli organici saranno ridimensionati e il periodo lavorativo subirà una gigantesca contrazione. Pertanto
Le chiediamo
di sollecitare il Governo nazionale affinché siano approvate e attuate, nel minor tempo possibile, le seguenti misure:
– estensione della NASpI, fino a Marzo 2021, per TUTTI i lavoratori stagionali inoccupati nell’anno 2020,
– proroga della NASpI, fino a Marzo 2021, per TUTTI i lavoratori stagionali il cui reddito annuale da lavoro dipendente risulterà ridotto.
La pandemia ha solo reso più evidente agli occhi dell’opinione pubblica la crisi e il disagio che i lavoratori stagionali vivono da tempo, soprattutto in seguito all’abrogazione dell’ASpI. Per questo
Le chiediamo altresì
di farsi promotore, insieme a noi, dell’istituzione della categoria dei “Lavoratori Stagionali non Agricoli” nonché dell’introduzione di un contratto nazionale e di un sussidio specifici.
Il lavoro stagionale si differenzia dal lavoro ordinario: perseverare nell’ignorarne le peculiarità rischia di affamare definitivamente circa 350.000 famiglie e di privare il Paese di tante professionalità che non faticheranno – per l’eccellenza che rappresentano – a ricollocarsi all’estero.
La Campania ha bisogno dell’Italia, perché l’Italia
ha ancora bisogno della Campania.
Avanti. Insieme.