Rincari del 10-15% con punte del 20% nelle aree dove le tariffe erano maggiormente contenute.
Sono i numeri del ‘caro spiagge’ sul lungo litorale della Campania, 480 km di costa lungo i quali si alternano le ampie spiagge sabbiose del litorale domizio e della zona flegrea, i lidi di Posillipo e quelli esclusivi della Penisola sorrentino-amalfitana, fino al variegato paesaggio cilentano. Contesti, e costi, differenti, ma gli aumenti che si registrano nella stagione turistica ormai iniziata sono simili in tutta la regione.
“Aumenti compatibili con quello dei prezzi”, spiega all’Adnkronos il presidente del Sib-Confcommercio Campania, Marcello Giocondo.
“E’ aumentata la manodopera, è aumentata la corrente, è aumentato il gasolio che per noi balneari è necessario perché ogni mattina puliamo le spiagge con i mezzi meccanici”, aggiunge.
Passando in rassegna i diversi scenari, Giocondo parte dalla riviera a sud di Napoli, la Penisola sorrentina e la Costiera amalfitana fino al Cilento: “E’ una zona che vive di un turismo pregiato – sottolinea – fatto anche di turisti dall’estero e ad alto reddito. Ci sono grosse strutture ricettive e questo porta con sé dei costi di servizio e spiagge più elevati”.
“L’atteggiamento sarà diversificato – spiega – Ci saranno strutture che conserveranno gli stessi prezzi dell’anno scorso nelle località più importanti, perché praticavano già prezzi abbastanza alti negli anni scorsi, mentre nelle realtà che vivono di un turismo più locale i prezzi aumenteranno, credo di un 10-15%. E’ il caso ad esempio di Capaccio-Paestum, mentre in zone come Sorrento i prezzi resteranno invariati”.
In Penisola sorrentina, per un ingresso più ombrellone e due lettini, si va dai 20-30 euro degli stabilimenti più “alla portata” fino ai 100 euro dei lidi esclusivi di Capri a ridosso dei Faraglioni. C’è poi il litorale domizio, che parte dai Campi Flegrei proseguendo in direzione nord fino al fiume Garigliano e al confine con il Lazio. Stabilimenti, sottolinea Giocondo, “che praticano da decenni dei prezzi molto inferiori rispetto alla Costiera, motivati dal fatto che lavoriamo prevalentemente con un pubblico locale e a basso reddito. E’ chiaro che dobbiamo contenere le tariffe al minimo indispensabile”.
Sul litorale domizio “l’abbonamento ombrellone e lettini non supera i 15 euro al giorno, non possiamo portarlo a 20 o 30 euro perché perderemmo il flusso della famiglia a basso reddito, che tra l’altro vive un periodo di ferie molto contenuto. Anche qui ci sarà un aumento dei prezzi che andrà dal 15 al 20%, ma in considerazione del fatto che proveniamo da tariffe bassissime praticate per dieci anni. Si tratta quindi di un aumento sostenibile”.
In attesa dell’ingresso in piena alta stagione, i balneari della Campania fanno i conti con i mesi primaverili particolarmente sfortunati sul fronte meteo: “Abbiamo perso aprile e maggio – spiega Giocondo – in particolare tutti i ponti che si sono susseguiti sono stati caratterizzati dal cattivo tempo. Parliamo di un meno 50-60% di presenze rispetto all’anno scorso, una percentuale che cala in Costiera amalfitana e Penisola sorrentina perché c’è un flusso turistico anche non balneare, ma che arriva al 100% sul litorale domizio dove il turismo è solo balneare. Questa è una grossa penalizzazione che dovrebbe far riflettere i nostri amministratori a livello regionale e dello Stato”. (AdnKronos)