“Sospesi” spettacolo imponente, originale con venticinque artisti al Teatro Augusteo di Salerno si è tenuto il 3 ottobre, per rilanciare il ruolo della musica, della danza, della moda e dell’arte e delle varie forme d’arte, per rivendicare con forza le esigenze di uno dei settori maggiormente penalizzati dal Covid-19.
E mentre la movida salernitana fuori continuava a riempire piazzette e strade, il lungomare e i vicoli del centro cittadino in molti hanno preferito assistere a questo “Spettacolo che chiude più di 200 eventi in città – ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di salerno Antonia Willburger- fortemente voluti dall’amministrazione comunale nonostante i limiti delle misure anticovid. Noi rispettando regole e distanziamento ci siamo riusciti a non abbandonare la cultura nella nostra città e la tenacia di questi artisti stasera lo conforma”.
Il progetto, nato durante il lockdown da un’idea di Valeria Saggese, Peppe Volturale e Lello D’Anna, è diventato uno spettacolo-manifesto di cui la giornalista Valeria Saggese è regista e autrice.
I colori sono quelli dello stilista Peppe Volturale, che insieme a danzatori, musicisti, attori, creativi e imprenditori , vuole ridipingere un nuovo Rinascimento dell’Arte ispirato agli anni ’60 e ’70 quando un’ondata musicale di enorme intensità e creatività senza eguali invase il mondo. Quell’ondata iniziata negli anni ‘60 in modo pacifico, con l’aggregazione di giovani abbracciati sotto i palchi a cantare la pace e l’amore nel 1969 a Woodstock, esattamente 50 anni fa ha ispirato questo progetto. Epoche in cui la musica e l’arte in tutte le sue forme erano un faro per le generazioni che rivendicavano diritti contro ogni discriminazione sociale.
All’ingresso del Teatro le fotografie di Lello D’Anna accompagnano lo spettatore in sala garantendo distanziamento e rigorosamente l’utilizzo della mascherina.
Con la lettura dell’art. 4 della Costituzione Italiana apre il sipario con eleganza e talento la giornalista Concita De Luca per offrire la scena le splendide modelle di Peppe Volturale con abiti singolari e cartelli che parlano con i loro corpi esili e statuari, per ricordare al pubblico diritti negati e voglia di ricominciare , rivoluzionando la storia dello spettacolo con altre forme e colori possibili di rinascita.
I musicisti Antonio Onorato, Aldo Vigorito, Alessandro La Corte e l’artista Marco Gallotta con un contributo dal suo studio di New York rendono il tutto armonico e davvero spettacolare, a ritmo di cuori palpitanti in una sala attenta e partecipe.
La stessa autrice regista Valeria Saggese irrompe con il suo grido sordo in una danza di rabbia e voglia di andare avanti, così come la danzatrice solista Michela Chirico accompagnata al pianoforte da Pierdomenico Di Benedetto e i danzatori della compagnia di Antonella Jannone.
La voce della cantante Francesca Simonis in duo con il bassista Aldo Capasso irrompe con forza con timbri particolari che lasciano lo spettatore in balia ella meraviglia, accompagnati dalle voci narranti di Angela Clemente e Cocco Protopapa, il drammaturgo Pasquale De Cristoforo.
Ma come nasce questo spettacolo? Nasce dalla voglia di dialogare e narrare , di protestare ma anche di innovare poichè dietro ogni artista c’è un operaio che lavora duramente e dopo mesi di lockdown, gli “operai e gli artigiani dell’arte” si ritrovano ancora di più “sospesi” a pagare lo scotto di un Paese che non supporta degnamente queste categorie.
“Sospesi”, parte dagli anni ’60 e dalla figura di Mary Quante affronta il tema delle discriminazioni sociali, del ruolo della donna dalla nascita della minigonna a oggi, ricordando la figura iconica di Florinda Bolkan, che negli anni ‘70 che cancellò l’immagine della donna bambola, andando oltre ogni pregiudizio di genere.
L’evento riuscitissimo nel suo intento si spera, è stato organizzato dall’associazione “LaCausaEffetto”, patrocinato dal Comune di Salerno con la collaborazione della Fondazione di Comunità salernitana e del liceo artistico Sabatini-Menna. Le opere infatti esposte e danzate sono state curate dal prestigioso liceo cittadino. Presente in sala la dirigente scolastica Ester Andreola, sempre molto partecipe e attenta agli eventi culturali e alla cittadinanza attiva con la sua comunità scolastica.
Prezioso l’intervento di supporto, di condivisione all’iniziativa a cura della presidente Fondazione Comunità Salernitana onlus Antonia Autuori, impegnata nella raccolta fondi per i lavoratori dello spettacolo
Tanti i creativi, valorosi imprenditori, che hanno avuto la sensibilità di investire le proprie risorse a supporto di un settore attualmente messo in ginocchio dalla crisi generata dalla pandemia.
Un grido di protesta iniziato a marzo, durante il lockdown, attraverso la radio per difendere i “sospesi” gli artisti e le maestranze in difficoltà ha dato vita a questo nuovo progetto divenuto oggi spettacolo.
“Noi abbiamo subito molto durante la pandemia nel settore della Moda – ha dichiarato Peppe Volturale-ma vogliamo gridare il nostro collettivo modo di sperare per continuare ad operare. Avevamo iniziato ad Eboli nel Chiostro di S. Francesco per poi replicare qui a Salerno nel teatro cittadino Augusteo. Un grande evento per noi tutti”.
“Quell’energia della musica e dell’arte che ti arriva così forte nello stomaco”, come ha dichiarato questa donna energica e vulcanica che è Valeria Saggese, una giornalista culturale che si è messa in gioco oltre la sua professione, per rianimare un settore in crisi seria, una sera al Teatro Augusteo, e che è riuscita a creare un’atmosfera magica , che può davvero diventare coscienza collettiva.
“Oggi lavoriamo con fatica e molti non lavorano affatto. Guardi il pubblico dal palco di un teatro e non senti un’anima unica, vedi piccoli e disgregati individui soli sparpagliati qua e là. Mi chiedono perché lo faccio, per noi, per voi, per le maestranze, per tutti. Talvolta viene voglia di mollare tutto…eppure, proprio ora non possiamo mollare!”
Gilda Ricci