Sale sul palco del Belvedere di Villa Rufolo a piedi nudi, come da sua abitudine, imbraccia il violino e conduce l’Orchestra da camera dell’Accademia di Santa Sofia in 70 minuti senza sosta tra i virtuosismi e le melodie delle Quattro stagioni di Vivaldi e de Le Cuatro Estaciones Porteñas di Piazzolla nella versione che Luis Bacalov dedicò proprio a lei, Sonig Tchakerian.
Armena di origini ma dalla vita italianissima, la Tchakerian, al suo debutto al Ravello Festival, ha dato sfoggio della sua straordinaria tecnica sia interpretativa che direttoriale.
Gli applausi calorosi tributati dalla platea della Città della musica, gremita in ogni ordine di posto, il giusto riconoscimento anche per la formazione sannita protagonista di un’esecuzione maiuscola. (ph a.coscione)