dall’Ing. Donato Cancellara riceviamo e pubblichiamo:
Care/i amiche/i, come sapete l’Associazione Intercomunale Lucania (Regione Basilicata), di cui faccio parte, è in prima linea nell’osteggiare un devastante impianto termodinamico che vorrebbe sottrarre all’agricoltura un’area di oltre 226 ettari.
Dopo svariati incontri informativi, assemblee e tanto altro, abbiamo realizzato un VIDEO/documentario intitolato: IL “SOLARE TERMODINAMICO” È PULITO? IL CASO BASILICATA.
Si ripercorre la descrizione dell’impianto, l’impatto sull’Ambiente, sul Paesaggio, sull’Agricoltura, sulla Salute dei cittadini e i possibili Rischi di incendio ed esplosione a cui è soggetta un’attività sottoposta alla Direttiva Seveso III come l’impianto presentato in Regione Basilicata dalla società Teknosolar Italia 2 S.r.l.
Per quest’ultimo aspetto vengono riportati video inerenti a problematiche di incendio registrate per similari impianti, presenti in Spagna, relativamente agli anni 2009 e 2012. Il video ripercorre la
protesta del 21 Novembre 2013 ad Acerenza; l’incontro presso l’Unione dei Comuni; la protesta del 25 Gennaio 2014 a Palazzo San Gervasio, con circa 2.000 abitanti in mobilitazione in segno di protesta; gli interventi delle Istituzioni comunali, provinciali, regionali (nella persona dell’Assessore all’Agricoltura); l’intervento dei 15 Sindaci dell’Area Programma del Vulture – Alto Bradano e loro Delibera di diniego, diffida e segnalazione alla Procura della Repubblica di Potenza, del Luglio 2014; il diniego del Gruppo d’Azione Locale (GAL) per lo Sviluppo del Vulture – Alto Bradano e le interrogazioni ed ordini del giorno presentati al Senato.
Il video riporta anche uno stralcio dell’intervista al Mons. Giovanni Ricchiuti (ex arcivescovo di Acerenza, ora vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti) che invita i lucani ad uscire dal torpore e difendere le bellezze del Creato.
Video da vedere e rivedere per fare un po’ di ordine, nella propria mente e nelle proprie coscienze, tra ciò che veramente ha bisogno il nostro Territorio e ciò che rappresenta un’intrusione devastante e tracotante nella nostra Terra in netta contrapposizione alla volontà dell’Area Vulture – Alto Bradano che ha già affermato, anche tramite la sottoscrizione del Patto Val D’Ofanto il 7 maggio 2014, il suo orientamento per uno Sviluppo locale rispettoso del paesaggio rurale, delle tradizioni agro-alimentari, della biodiversità e pedodiversità, oltre a mostrarsi favorevole agli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, in area agricola, purché questi siano concepiti a sostegno dell’agricoltura e non in sostituzione della medesima tramite progetti di devastazione.
Buona visione.